Ma il pericolo non è alle spalle
Antonella Viola
Da oggi comincia l’allentamento delle restrizioni che dovrebbe condurci gradualmente a una vita pre-Covid19, lontana da Green Pass, vaccinazioni, gel per le mani e mascherine. Ma sarà davvero così? Siamo realmente fuori dall’emergenza Covid19? Non commettiamo l’errore di pensare che, poiché stampa e televisioni non si occupano più della pandemia, abbiamo chiuso la partita con il nuovo coronavirus. Purtroppo, non è così: la circolazione del virus non si è affatto arrestata e il futuro resta pieno di dubbi e preoccupazioni. Lo conferma la recentissima decisione della Fda – l’ente che regolamenta l’uso dei farmaci negli Usa – di approvare la somministrazione del secondo richiamo (o quarta dose) per tutti gli over 50, indipendentemente dalle patologie pregresse.
Una decisione non facile perché, da un punto di vista immunologico, continuare a vaccinare ogni quattro mesi con lo stesso antigene non ha molto senso e rischia di polarizzare eccessivamente la nostra risposta immunitaria verso una proteina che può cambiare ancora moltissimo nei mesi e anni a venire. Inoltre, i dati preliminari mostrano che, sebbene la quarta dose induca un innalzamento del titolo anticorpale, l’aumento della protezione contro l’infezione è invece modesto. Perché dunque l’approvazione del secondo richiamo da parte della Fda? Perché, immaginando i possibili scenari futuri e osservando la grande e crescente trasmissibilità acquisita dal Sars-CoV-2, l’agenzia regolatoria ha valutato che la transitoria protezione data dal richiamo sia un beneficio maggiore del rischio legato alla vaccinazione. In altre parole, bisogna essere pronti a vaccinare ancora qualora fosse necessario, perché una nuova e importante ondata di contagi sarebbe ancora in grado di causare decessi e riempire gli ospedali.
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