Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Gli Usa «forniranno carri armati a Kiev». La Cina: «Ecco come si può fermare la guerra»
Ore 7.50 – L’intelligence britannica e la situazione sul campo
Le forze ucraine «continuano ad avanzare e a riguadagnare terreno
contro le forze russe, in ritirata, nelle zone intorno a Kiev». A
scriverlo — nel suo tradizionale, e atteso, report quotidiano
dell’intelligence militare — è il ministero della Difesa britannico.
Secondo l’intelligence di Londra, le forze di Mosca si sarebbero
ritirate anche dall’aeroporto di Hostomel, vicino alla capitale, uno dei
primissimi obiettivi colpiti dai russi all’inizio dell’invasione.
(Secondo diversi report, da qui sarebbe dovuta partire la missione per
raggiungere e uccidere il presidente ucraino, Zelensky).
Nell’Est del Paese — dove si concentreranno, secondo quanto
comunicato da Mosca, le operazioni dell’esercito russo — le forze
ucraine hanno messo in sicurezza una strada fondamentale a Kharkiv, dopo
feroci combattimenti.
Ore 7.43 — «Se ci colpiscono, sono tre Hiroshima»
Il capo progettista della fabbrica ucraina dove l’Urss assemblava i
missili nucleari: «Qui ci sono tonnellate di esplosivo, un ordigno è
caduto a 800 metri da qui avrebbe avrebbe causato un disastro.
L’esplosione avrebbe la potenza equivalente di… tre bombe di Hiroshima
messe assieme». Qui il reportage di Andrea Nicastro.
Ore 7.30 – «I russi minano case e cadaveri, mentre si ritirano»
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky, in un messaggio alla
popolazione, ha spiegato che il ritiro delle forze russe da alcune parti
del territorio ucraino è «visibile» — ma le forze di Mosca stanno
creando un «completo disastro» nei dintorni di Kiev, seminando mine su
tutto il territorio — comprese le case e i cadaveri». «Minano le
abitazioni, minano l’equipaggiamento abbandonato, minano i cadaveri
delle persone che hanno ucciso. CI sono molte trappole, molti pericoli».
Ore 7.15 – Gli Stati Uniti al lavoro per mandare carri armati all’Ucraina
Gli Stati Uniti lavoreranno con gli alleati per trasferire dei
carri armati di fabbricazione russa in Ucraina per rafforzare la difesa
della regione del Donbass. La notizia è riportata dal New York Times,
che cita un funzionario del ministero della Difesa. Le operazioni di
trasferimento dei carri armati inizieranno presto; non è chiaro quanti
carri armati potrebbero essere mandati in Ucraina. La Casa Bianca non ha
confermato né commentato ufficialmente la notizia che segnerebbe una
svolta nel conflitto: mai, finora, gli Usa hanno acconsentito a mandare
carri armati all’Ucraina.
La richiesta di armi è stata più volte reiterata, nei giorni scorsi,
dal presidente ucraino Zelensky. L’amministrazione Usa — come ha
scritto Giuseppe Sarcina — anche a fronte di richieste di tank,
blindati, artiglieria pesante, droni e jet , aveva finora però fornito
soprattutto migliaia di missili anti-aerei Stinger, missili anti-carro,
sistemi per la difesa aerea.
Nella telefonata intercorsa tra i due presidenti due giorni fa,
Biden si era impegnato «a identificare con gli alleati ulteriori
possibilità per aiutare l’esercito ucraino a difendere il proprio
Paese»: una frase che sembrava indicare la disponibilità americana a
consegnare a Kiev «ordigni più letali», evitando, però, di mettere a
disposizioni «mezzi offensivi».
Ma Biden sa che si sta muovendo su un sentiero molto stretto, perché
non vuole offrire a Putin il pretesto per ricorrere alle armi chimiche
o, peggio, allargare il conflitto.
Ore 7. 10 – Com’è andato ieri il vertice tra Ue e Cina?
(Luca Angelini) Nessuno, al momento, riesce a far tacere le armi: ma gli sforzi diplomatici continuano. Nel video-summit di ieri tra i vertici dell’Ue e il presidente cinese Xi Jinping i primi hanno chiesto alla Cina, parole del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, «di contribuire alla fine della guerra e di non chiudere gli occhi davanti alle azioni della Russia che violano le leggi internazionali». La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen,
ha anche ricordato che «ogni giorno gli scambi tra Ue e Cina ammontano a
2 miliardi di euro. Quelli tra Cina e Russia a 330 milioni».
Ma, scrive Guido Santevecchi, «una fonte europea presente al colloquio riferisce che Xi “non ha condannato, ma neanche ha difeso” l’azione di Putin e ha evitato di rispondere quando Michel gli ha chiesto direttamente se appoggiasse l’invasione».
Non solo: parlando sabato, al termine del summit, Wang Lutong — un
alto funzionario del ministero degli Esteri cinese — ha escluso che la
Cina voglia deliberatamente aggirare le sanzioni occidentali alla
Russia.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, è andato a Delhi per proporre all’India acquisti di petrolio russo a prezzo scontato, da pagare, volendo, anche in rupie. La presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, è invece andata a Kiev, dove ha incontrato anche Zelensky.
Oltre agli aiuti più immediati, Metsola ha promesso che «l’Ue riconosce
le ambizioni europee dell’Ucraina e le sue aspirazioni ad essere un
Paese candidato all’adesione: potete contare su di me, potete contare
sul Parlamento Ue nel sostenere il percorso». Il presidente del
Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, ha definito Metsola «una vera
amica dell’Ucraina».
Ore 7.00 — I due bombardamenti da tenere d’occhio
(Luca Angelini) Sono due i
bombardamenti delle ultime ore che fanno capire quanto alto sia il
rischio che la guerra in Ucraina possa assumere proporzioni ancora più
spaventose delle attuali.
Il primo è stato quello sul deposito petrolifero di Belgorod, in territorio russo. Mosca accusa dell’attacco Kiev e Kiev nega (qui l’approfondimento degli inviati Lorenzo Cremonesi e Andrea Nicastro).
L’altro è quello di un paio di giorni fa a Pavlograd, con una bomba caduta a 800 metri dalla «Fabbrica chimica», in realtà specializzata in missili, ora in smantellamento come racconta ad Andrea Nicastro chi la dirige, Leonid Shyman: «Se vogliono distruggere tutto nel raggio di 150 chilometri e uccidere tre milioni di persone, non hanno che da bombardare. L’esplosione avrebbe la potenza equivalente di… — lo scienziato prende la calcolatrice — tre bombe di Hiroshima messe assieme.
Il combustibile solido dei missili è un esplosivo. E qui ce ne sono
svariate milioni di tonnellate. Se venisse colpito da una bomba addio a
tutti».
Ore 6.49 – Raid nella notte nelle regioni di Poltava e Lugansk
Nuovi
bombardamenti da parte delle forze armate russe sono avvenuti nella
notte nella regioni di Poltava e di Lugansk. Nel primo caso, come
riferisce il sindaco di Poltava, Alexander Mamay, sono state colpite da
missili infrastrutture e zone residenziali sia a Kremenchuck sia nella
stessa Poltava. Nella zona di Lugansk i bombardamenti hanno interessato
cinque edifici di Lysychansk e due a Toshkivka, come ha riferito
l’Amministrazione statale regionale. I soccorsi sono sul posto. In
entrambi i casi al momento non si sa se ci sono vittime o feriti.
Ore 6.10 – Colonna di bus di sfollati da Mariupol arrivata a Zaporizhzhia
Una colonna di
autobus che trasportavano sfollati, tra loro alcuni degli abitanti della
città portuale assediata di Mariupol, nel sud-est dell’Ucraina, è
arrivata a Zaporizhzhia, città controllata dall’esercito di Kiev. A
bordo c’erano anche i residenti di Mariupol che erano riusciti a
raggiungere la città di Berdiansk, occupata dalle forze russe, dove
erano stati prelevati dal convoglio, secondo testimonianze raccolte
dall’Afp. Tra loro c’è chi ha camminato per 15 chilometri per lasciare
la città prima di trovare altri mezzi per un viaggio durato dodici ore,
invece delle tre che bastavano prima della guerra.
Ore 5.32 –
Finiscono in Estonia i profughi ucraini portati in Russia
È l’Estonia la meta dei cittadini ucraini che hanno lasciato le
proprie città a causa della guerra e sono stati portati in Russia. Lo ha
riferito all’emittente estone Err – come riporta Ukrinform – il
rappresentante della compagnia di autobus LuxExpress, Wright Remmel. «Il
numero dei rifugiati ucraini – ha spiegato – è aumentato. Sono venuti
in Russia soprattutto da Mariupol e ora stanno andando in Estonia via
San Pietroburgo. A volte non hanno documenti originali, solo copie
scansionate dei passaporti. Quindi contattiamo in anticipo la polizia
estone e il dipartimento della guardia di frontiera per scoprire se
saranno in grado di attraversare il confine». Secondo il dipartimento di
polizia e guardia di frontiera sono oltre 25.000 i rifugiati ucraini
che sono arrivati in Estonia dall’inizio del conflitto.
Ore 4.45 – Cnn: immagini satellitari confermano il ritiro dei russi dall’aeroporto Antonov di Hostomel
La Cnn, dopo aver
visionato le immagini satellitari scattate giovedì da Maxar
Technologies, ha confermato che le truppe russe si sono ritirate
dall’aeroporto che si trova a meno di 30 chilometri da Kiev e che era stato conquistato nel primo giorno di guerra.
Ore 4.30
– Pechino: non eludiamo deliberatamente le sanzioni alla Russia
«La Cina non elude
deliberatamente le sanzioni contro la Russia ma ha scambi commerciali
regolari con Mosca che contribuiscono all’economia globale». Lo ha
dichiarato il direttore del dipartimento per gli Affari europei del
ministero degli Esteri cinese, Wang Lutong, in un punto stampa
all’indomani del vertice Ue-Cina. «C’è stato uno scambio sul fatto se le
sanzioni abbiano contribuito alla descalation, alla cessazione delle
ostilità o promosso i negoziati per la pace», ha aggiunto.
Ore 3.21 – Usa al lavoro con gli alleati dell’Europa dell’est per fornire all’Ucraina tank di fabbricazione sovietica
Gli Stati Uniti
lavoreranno con gli alleati dell’est europeo per trasferire i carri
armati di fabbricazione sovietica in Ucraina per rafforzare le difese
nella regione del Donbas. Lo riferisce il New York Times, citando un
funzionario statunitense.
Ore 3.12 – Nella notte allarme antiaereo suona a Kiev, Odessa e in altre città
Tornano a suonare
le sirene per attacchi aerei in Ucraina. L’allarme è scattato intorno
alle 3.40 locali (le 2.40 in Italia) in numerose località, tra cui la
capitale Kiev e importanti città come Odessa, Leopoli, Dnipropetrosk.
Sirene in funzione anche a Kharkiv, Sumy, Rivne, Ternopil, Zhytomyr,
Mykolaiv, Cherkasy, Ivano-Frankivsk, Zaporizhia, Chernivtsi, Volyn e
Vinnytsia.
Ore 3.06 – Bulgaria, espulso diplomatico russo accusato di spionaggio
La Bulgaria ha
espulsoil primo segretario dell’ambasciata russa a Sofia, Filip
Voskresensky. Secondo le autorità di Sofia il diplomatico, godendo
dell’immunità diplomatica, avrebbe svolto attività di spionaggio in
Bulgaria incompatibile con la Convenzione di Vienna sulle relazioni
diplomatiche. Voskresensky ha 72 ore per lasciare il territorio della
Bulgaria. Negli ultimi due anni otto diplomatici russi sono stati
espulsi dalla Bulgaria per attività di spionaggio, gli ultimi due il 2
marzo scorso.
Ore 2.56 – Zelensky: almeno 5 mila morti a Mariupol
Almeno 5.000
persone sono state uccise a Mariupol, città assediata dalle forze armate
russe. Lo ha detto in un videomessaggio il presidente dell’Ucraina,
Volodymyr Zelensky, citando le autorità locali come riporta il Guardian.
Sono in corso trattative per la rimozione dei corpi dalle strade. Si
stima – ha aggiunto – che «circa 170.000 persone stiano ancora lì ad
affrontare la carenza di cibo, acqua e elettricità: la Croce Rossa ha
affermato che una squadra diretta in città per un’evacuazione ha dovuto
tornare indietro venerdì in quanto le condizioni hanno reso impossibile
procedere, un altro tentativo verrà effettuato sabato».
Ore 2.36 – Usa, stanziati altri 300 milioni di dollari di aiuti militari all’Ucraina
Il Pentagono ha
notificato nel pomeriggio al Congresso lo stanziamento di altri 300
milioni di dollari in aiuti militari destinati all’Ucraina, per
potenziare la difesa contro la Russia. Lo ha annunciato il portavoce
della Difesa, John Kirby. Nel pacchetto sono inclusi, tra gli altri,
sistemi missilistici a guida laser, sistemi di contraerea, blindati,
visori notturni e a sistema termico. Con questo nuovo stanziamento, gli
Stati Uniti hanno destinato all’Ucraina più di 2,3 miliardi di dollari
in assistenza militare. «Gli Usa – ha spiegato Kirby – continueranno a
utilizzare tutti gli strumenti disponibili per aiutare le forze armate
ucraine a contrastare l’aggressione russa».
Ore 2.25 – Zelensky: l’Europa non può restare in silenzio di fronte al dramma di Mariupol
«L’Europa non ha il
diritto di reagire in silenzio a ciò che sta accadendo nella nostra
Mariupol. Il mondo intero deve reagire a questa catastrofe umanitaria». È
la denuncia del presidente ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video
pubblicato dalla presidenza. Si stima che circa 160 mila cittadini siano
sotto assedio a Mariupol da un più di un mese, senza i servizi di base.
La città portuale sul Mare d’Azov è diventata l’obiettivo principale
delle truppe russe in Ucraina per la sua posizione strategica tra la
penisola di Crimea penisola e il Donbas. (Qui il reportage da Mariupol dell’inviato Andrea Nicastro)
Ore 1.56 – Zelensky: la Russia cerca di reclutare soldati in Crimea
«Voglio soffermarmi
sul fatto che la Russia sta cercando di reclutare nell’esercito persone
della Crimea. Si tratta di una violazione del diritto umanitario
internazionale e di un crimine di guerra di cui ci sarà la
responsabilità. E’ anche un argomento per aumentare le sanzioni contro
la Russia». Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un videomessaggio. «Ecco
perché voglio dire alla gente della Crimea: sabotate questa operazione.
In qualsiasi fase. E se non funzionerà, non eseguite gli ordini
criminali. Arrendetevi alle forze armate ucraine alla prima occasione.
Capiremo tutto. Voi vivrete», ha spiegato.
Ore 1.45 – Kiev: abbiamo liberato dai russi alcuni villaggi intorno a Chernihiv
Le forze armate
ucraine nelle ultime ore hanno «liberato» alcuni villaggi intorno a
Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, a poca distanza dal confine con la
Bielorussia. Tra questi il villaggio di Shestovytsia. Secondo quanto
riferito dalle autorità militari di Kiev le truppe russe sono arretrate a
seguito dell’offensiva ucraina e almeno 50 mezzi, soprattutto veicoli
corazzati, sono stati distrutti. (Qui il punto di Andrea Marinelli e Guido Olimpio sulla situazione militare in Ucraina).
Ore 1.17 – Stati Uniti sanzionano altre 120 entità russe o bielorusse
Il dipartimento del
Commercio degli Stati Uniti ha inserito nella lista dei sanzionati altre
120 entità ( 96 russe russe e 24 bielorusse) per la guerra in Ucraina.
Si tratta in particolare di acquirenti di armi.
Ore 1.04 – Zelensky: Putin guardi la tv non russa per capire che cosa sta succedendo
«Gli auguro di
guardare la televisione non russa per vedere cosa sta succedendo nel
mondo». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in
un intervento su Fox News, riferendosi al presidente russo, Vladimir
Putin.
Ore 1.02 – Zelensky: vorremo la Cina dalla nostra parte
«Vorremmo che la
Cina stesse dalla nostra parte». Lo ha dichiarato il presidente ucraino,
Volodymyr Zelensky, in un intervento su Fox News. Zelensky ha
confermato che le sanzioni occidentali «stanno funzionando» e ha chiesto
che vengano inasprite ulteriormente.
Ore 0.59 – Usa annullano test di un missile intercontinentale per ridurre tensioni con Mosca
L’esercito degli
Stati Uniti ha annullato il test di un missile intercontinentale nel
tentativo di ridurre le tensioni con la Russia. È quanto riporta la
Reuters citata da altri media internazionali. Dopo che la Russia ha
messo in allerta le sue forze nucleari a febbraio, il Pentagono aveva
annunciato che avrebbe ritardato il test del missile LGM-30G Minuteman
III, affermando che entrambi i Paesi dovrebbero «tenere presente il
rischio di errori di calcolo e adottare misure per ridurre i rischi in
questione». Funzionari statunitensi hanno confermato a Reuters che il
test è stato annullato completamente.
Ore 0.51 – Zelensky: Mosca prepara nuovi raid nel Donbass e a Kharkiv
«La situazione
nell’Est del Paese resta molto difficile e la Russia si sta preparando a
bombardare di nuovo il Donbass e Kharkiv». Lo ha dichiarato il
presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un intervento su Fox News. Il
presidente ucraino ha rinnovato la sua richiesta di «avere aerei per
fronteggiare le potenza militare russa».
Ore 0.41 – Usa: non spingeremo Kiev a fare concessioni alla Russia
«Siamo impegnati a
mettere l’Ucraina nella posizione negoziale più forte possibile
continuando a fornire assistenza alla sicurezza per aiutarla a
difendersi e aumentando la pressione su Putin con l’imposizione di gravi
costi alla Russia. Non spingeremo l’Ucraina a fare concessioni e
abbiamo costantemente affermato che gli Stati sovrani hanno il diritto
di scegliere le proprie alleanze e decidere la propria sicurezza». È
quanto si legge in una dichiarazione del dipartimento di Stato americano
che arriva dopo che il Times aveva riferito che un’importante fonte del
governo del Regno Unito ha affermato che la Gran Bretagna era
preoccupata per il fatto che Stati Uniti, Francia e Germania avessero
«troppa ansia» e spingeranno l’Ucraina a «adeguarsi» per un accordo di
pace.
Ore 0.24 – Generale dei servizi segreti ucraini fermato mentre cercava di scappare in Ungheria
L’alto ufficiale –
ha riferito l’ufficio investigativo nazionale – è stato fermato a un
valico di frontiera con l’Ungheria dopo aver mostrato ai funzionari
documenti falsi che lo definivano non adatto al servizio militare.
L’ufficiale, che aveva definito il suo quadro come quello di soldato
semplice, è stato arrestato. La notizia giunge dopo l’annuncio del presidente Volodymyr Zelensky di aver allontanato dal servizio due generali di brigata della SBU
. «Non ho tempo per trattare con i traditori», ha detto Zelensky,
elogiando gli sforzi di altro personale della SBU durante la guerra.
Ore 0.01 – Kiev accusa i russi: mine nella città di Bucha prima di ritirarsi
Le forze armate ucraine hanno accusato i militari russi di aver minato edifici e infrastrutture civili, nonché altri spazi nella città di Bucha, nella regione di Kiev, prima di essere espulsi dalle truppe ucraine. «Quando hanno lasciato la città di Bucha, le forze di occupazione russe hanno minato edifici civili, infrastrutture e altre aree», hanno denunciato le Forze armate, sottolineando che le truppe russe si sono ritirate per intensificare gli attacchi in altre regioni, come quella di Donetsk.
CORRIERE.IT
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