Le foto dei corpi di Bucha sono punto di non ritorno. Ma la Russia tenta di offuscare la verità e parla di fake news

Inoltre, aggiunge il ministero della Difesa russo, intorno ai corpi le case risultano intatte, senza alcun danno. Queste frasi possono anche apparire come una autodifesa tanto tempestiva quanto improbabile. Ma il loro vero significato è quello di un fischio d’inizio, che dà il via alla vera opera di mistificazione, pronta ad attecchire anche sui social, anche a casa nostra. Così, i canali Telegram filorussi cominciano a sostenere che quei corpi appartengono a cittadini ucraini uccisi dal loro esercito in quanto sospettati di collaborazionismo. E in diretta su Rossiya-1, il presentatore Vladimir Soloviov, un neo-oligarca con villa sul lago di Como che ha costruito una carriera sulla sistematica negazione dei fatti, riesce a dire che il massacro di Bucha è una messinscena fatta dall’Ucraina per ottenere ancora più armi dall’Occidente, con i corpi disposti ad arte, e cadaveri falsi, dato che secondo lui alcuni muovono le mani e sono in posizione seduta. Sono teorie della cospirazione indotte dall’alto, e attuate da sostenitori tanto interessati quanto zelanti, che dovrebbero suscitare altrettanto orrore. Ma non è detto che lo facciano. È più probabile che trovino qualche appiglio anche fuori dai confini della Russia. Se tutto è confutabile, anche le immagini di quei poveri corpi, allora non esiste più una sola verità. Il gioco praticato dalla comunicazione del Cremlino in questi anni è così scoperto che non dovrebbe essere necessario parlarne ancora. Invece bisogna farlo.

Nel momento in cui l’Unione Europea annuncia l’adozione di nuove sanzioni, stabilendo così che con l’uccisione dei civili di Bucha è stato oltrepassato un altro limite, saranno molti quelli che si aggrapperanno a versioni alternative dei fatti, a dubbi pelosi, per negare una maggiore incisività a quei provvedimenti, e per impedire che una semplice questione di principio diventi veramente tale, senza dover essere sempre misurata sull’eventuale importo della bolletta del gas. Facendo così, passeranno senza conseguenze l’emozione del momento, il cordoglio, e quelle vittime civili. Che invece dovrebbero se non altro rappresentare il confine tra l’umano e il disumano. E restare in mezzo, non si può.

CORRIERE.IT

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