Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Dagli Usa missili e 100 milioni. Mosca: «Risponderemo a ogni atto ostile»
di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini
Le notizie di mercoledì 6 aprile sulla guerra, minuto per minuto: gli Usa stanziano altri 100 milioni di dollari in aiuti militari. Scene di orrore dalle città dalle quali si sono ritirati i russi. Zelensky: serve una Norimberga per i crimini di guerra compiuti da Mosca
• La guerra in Ucraina è al 42esimo
giorno. Le Nazioni Unite hanno documentato l’uccisione di 1.480 civili
in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa del 24 febbraio: sappiamo
che il numero è destinato a salire, e molto. Il segretario generale
della Nato, Jens Stoltenberg, sostiene che «ci sono stati evidenti
crimini di guerra».
• Esplosioni sono state udite nella tarda serata di ieri nell’ovest dell’Ucraina, nella regione di Leopoli.
• Il presidente ucraino Zelensky è intervenuto ieri al Consiglio Onu elencando i «crimini di guerra» commessi in Ucraina e chiedendo la costituzione di un tribunale «sul modello di Norimberga» per giudicare i responsabili.
• «Le immagini dei civili uccisi a Bucha rappresentano una brutalità non vista in Europa in decenni», ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
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Ore 8.34 La procura di Kiev indaga su 4.684 presunti crimini di guerra
I pubblici ministeri ucraini hanno annunciato indagini su 4.684
presunti crimini di guerra russi dopo che sono emerse le immagini che
testimoniavano dei crimini commessi a Bucha. Secondo i dati diffusi
dall’ufficio del pubblico ministero, un totale di 4.468 potenziali
crimini di guerra sono stati inseriti tra quelli oggetti di inchiesta a
partire da ieri, ma la cifra cresce di centinaia di casi ogni giorno. Il
procuratore generale ucraino Iryna Venediktova ha descritto «l’inferno»
delle città recentemente liberate intorno a Kiev ed ha promesso di
«punire le persone disumane» che ne sono responsabili nel corso di una
conferenza stampa a Bucha.
Ore 8.00 – L’auto contro l’ambasciata russa a Bucarest, con un morto
Un’auto si è schiantata contro il cancello dell’ambasciata russa a Bucarest prendendo fuoco, e il conducente è morto.
A riferirlo è la polizia della capitale della Romania.
L’incidente è avvenuto intorno alla 6 della mattina: l’auto si è
schiantata contro il cancello, ma non è entrata nel complesso
dell’ambasciata. Non si sa se il gesto sia stato deliberato, né quali
siano le motivazioni.
Nei giorni scorsi, diverse ambasciate russe in Europa sono state
prese di mira da manifestanti a causa dell’invasione russa in Ucraina.
Ore 7.45 – Mosca: «Risponderemo a ogni atto ostile»
Mosca «risponderà ad ogni atto ostile contro la Russia»: a
riferirlo — ribadendo quanto affermato ieri — è il ministero degli
Esteri di Mosca. Il riferimento è all’espulsione di diplomatici russi da
vari Paesi europei: le contromosse prevederanno — con ogni probabilità —
l’espulsione dei rappresentanti dei Paesi che hanno deciso di punire i
funzionari russi.
Nella giornata di ieri, anche Vladimir Putin ha parlato di
contromosse dirette ai «Paesi ostili»: tra le misure menzionate, anche
la riduzione di esportazioni di cibo all’estero.
Nella giornata di oggi, si discuterà il quinto pacchetto di
sanzioni europee da 20 miliardi, presentato ieri dalla presidente della
Commissione Ue Ursula von der Leyen. Le principali proposte sono:
1. Stop al carbone. Arriva il via libera della Germania, che è la principale consumatrice del carbone russo;
2. Divieto di export nella tecnologia;
3. Stop alla partecipazione delle compagnie russe ad acquisizioni pubbliche nei Paesi membri della Ue;
4. Fondo compensativo europeo per gestire l’impatto delle sanzioni;
5.
Divieto di transazione con quattro importanti banche russe, tra le
quali la Vtb, la seconda più importante. Congelati molti patrimoni russi
a Cipro.
Ore 7.35 – Chi sono i diplomatici russi espulsi dall’Italia?
(Alessandro Trocino)
Nella giornata di ieri, il governo italiano ha espulso trenta
diplomatici russi che lavoravano all’ambasciata da Roma, dichiarandoli
persone non gradite, in quanto sospette spie. La stessa mossa fatta due
giorni fa da Berlino e poi da Parigi e Madrid. Anche Romania, Svezia,
Slovenia e Danimarca si sono allineate, così come la Ue, che ha espulso
19 diplomatici. Un’azione coordinata europea che non è piaciuta al
Cremlino, naturalmente, che ha annunciato ritorsioni. Ma neanche alla
Lega, sempre propensa a frenare sull’offensiva contro la Russia: «La
pace – spiega Matteo Salvini – si raggiunge con il dialogo, non
espellendo diplomatici».
Ma chi sono i diplomatici espulsi? Sono tutte persone accreditate presso l’ambasciata di Mosca a Roma, con incarichi diversi, scrive Giovanni Bianconi: «di questi, almeno 25 sono considerati aggregati ai servizi segreti russi Svr, Fsb e Gru». I dettagli qui.
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