Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Dagli Usa missili e 100 milioni. Mosca: «Risponderemo a ogni atto ostile»
Ore 7.25 – La situazione sul campo, e i massacri a Mariupol
Come spiegato da Giuseppe Sarcina qui,
oltre che dai nostri inviati in Ucraina, la Russia sta puntando
decisamente, con una manovra a tenaglia, a conquistare la regione del
Donbass. E a confermare quanto drammatica sia la situazione sul campo
arrivano le parole del consueto bollettino quotidiano del ministero
della Difesa britannico.
La situazione umanitaria a Mariupol — città portuale devastata dai
russi — «si sta aggravando», a causa dei «continui, violenti
combattimenti e bombardamenti russi».
Secondo i militari di Londra, a Mariupol rimangono circa «160mila
persone», «la gran parte» delle quali non ha «luce elettrica,
possibilità di comunicare, medicine, riscaldamento o acqua. «Le truppe
russe hanno impedito l’accesso degli aiuti umanitari, probabilmente per
esercitare pressione sugli occupati e indurli alla resa».
Ore 7.15 – Il processo a Putin
(Alessandro Trocino)
Volodymyr Zelensky ha tenuto ieri un drammatico discorso-appello alle
Nazioni Unite. Si è presentato sul maxi schermo del Consiglio di
sicurezza dell’Onu, riunito ieri mattina a New York su richiesta di
Mosca. Ha paragonato i militari russi «ai terroristi dell’Isis». Ha
avvertito che «Bucha non è un caso isolato, presto purtroppo vedremo le
immagini di Mariupol, Kharkiv, Irpin, Dumerka, Motyzin» e di tante altre
città.
Prima conclusione: i responsabili devono essere puniti severamente,
«ci vuole un processo come quello che si è tenuto a Norimberga per i
criminali nazisti dopo la Seconda guerra mondiale». E a sostegno delle
parole, Zelensky ha fatto proiettare un video con le sequenze
raccapriccianti degli eccidi. I cadaveri carbonizzati, le fosse comuni, i
civili uccisi con le mani legate, l’anziana donna colpita in
bicicletta.
Ma le parole più forti Zelensky le pronuncia contro l’Onu: «Se non
siete in grado di intervenire, di aiutarci, se per noi avrete solo vuote
parole, allora significa che non avete nessuna funzione. Dovreste
semplicemente dissolvervi». Poi chiede l’espulsione della Russia dal
Consiglio di sicurezza e il superamento del diritto di veto concesso ai
cinque membri permanenti.
Sul tema dei veti che bloccano le Nazioni Unite, oggi c’è il Dataroom di Milena Gabanelli e Danilo Taino (lo trovate a questo link).
Mentre Marilisa Palumbo intervista il professore di diritto internazionale Philippe Sands, dell’University College di Londra, che spiega: «Bisogna incriminare Putin. Con una corte speciale bastano tre mesi».
Ore 7.00 – Quanto durerà ancora la guerra?
(Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington) La guerra in Ucraina sta entrando in una nuova fase. Quanto potrà durare?
L’intelligence di Stati Uniti e Gran Bretagna, nonché il comando
Nato, concordano sullo scenario di massima: l’armata putiniana, dopo
aver mollato la presa su Kiev, si prepara ad attaccare nel sud-est del
Paese, con una manovra a tenaglia. L’attacco riuscirà? Gli Ucraini
potranno resistere? Quali armi occorrono loro? E se Putin riuscisse a
conquistare il Donbass, quale sarebbe il passo successivo? Le risposte nell’articolo completo, a questo link.
Ore 6.20 – Intel, il colosso dei chip ferma produzione in Russia
Il colosso americano di chip
elettronici Intel Corp ha annunciato l’interruzione immediata di tutte
le sue attività in Russia. «Intel continua ad unirsi alla comunità
globale nel condannare la guerra della Russia contro l’Ucraina e chiede
di ritornare velocemente alla pace», scrive la compagni, che ha anche
aggiunto di aver preso provvedimenti per minimizzare i danni alla sua
attività globale.
Ore 5.44 – Procuratrice Kiev: 5mila crimini di guerra
Almeno 5.000 crimini di guerra
commessi da russi sono al momento oggetto d’indagine in Ucraina, ha
annunciato la procuratrice generale Ucraina, Irina Venediktova, in un
briefing a Bucha, ripreso da alcuni media, fra cui il Kyiv Independent.
«Anche in questa situazione così crudele, i crimini di guerra sono i
primi ad apparire nell’ordine, seguiti dai crimini contro l’umanità e
dal genocidio», ha detto Venediktova.
Ore 5.34 –
Il sindaco di Bucha: uccisi 320 civili
Il sindaco di Bucha ha dichiarato alla Bbc che le truppe russe hanno
ucciso almeno 320 suoi concittadini durante l’occupazione della città, e
ha aggiunto di aver visto di persona alcune di queste esecuzioni. «Ho
assistito a diversi episodi», racconta Anatoly Fedoruk. «C’erano tre
auto di civili che cercavano di evacuare in direzione di Kiev e che sono
stati brutalmente uccisi a colpi d’arma da fuoco. C’era anche una donna
incinta il cui marito urlava di non spararle. Ma loro hanno sparato e
l’hanno uccisa brutalmente». Fedoruk ha anche detto alla Bbc che i russi
in particolare cercavano politici. Il sindaco ha invitato il ministro
degli Esteri russo, che ha pubblicamente negato i crimini attribuiti ai
russi, a «venire nella città di Bucha a vedere di persona i corpi delle
persone uccise, a guardare negli occhi le loro famiglie, le loro madri,
mariti o bambini diventati orfani».
Ore 4.22 – Soldatesse prigioniere dei russi «denudate e abusate»
Denudate, costrette a stare accovacciate, umiliate, intimidite.
Soldatesse ucraine catturate dai russi sono state sottoposte ad abusi e
torture, secondo quanto denuncia la commissaria ai Diritti umani del
parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova sul suo account Telegram, ripresa
dalla Cnn. Si tratta della testimonianza di 15 militari donna che fanno
parte di un gruppo di 86 soldati ucraini rilasciati dai russi venerdì
scorso. Hanno raccontato – secondo quanto denuncia Denisova, citata da
Cnn – di essere state portate in Bielorussia al centro di detenzione di
Bryansk, dove sarebbero state denudate alla presenza di uomini,
costrette a stare accovacciate. Venivano tagliati loro i capelli e le si
interrogava, scrive Denosova, nel tentativo di spezzarne il morale.
Alcune venivano poi obbligate a prendere parte a video di propaganda
russa. La commissaria ucraina parla di violazione dell’articolo 13 della
Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, che sancisce che
questi ultimi devono essere «sempre trattati con umanità» e chiede che
indaghi su questi episodi la Commissione Onu sulle violazioni dei
Diritti umani nell’invasione russa dell’Ucraina e la missione dell’Osce.
In precedenza Denisova aveva denunciato maltrattamenti a prigionieri di
guerra ucraini da parte dei russi, che li avrebbero percossi, privati
del cibo, intimiditi ed esposti al gelo.
Ore 3.45 – Blinken: 100 milioni in aiuti militari
Gli Stati Uniti annunciano 100 milioni di dollari in aiuti militari
aggiuntivi all’Ucraina. Lo ha annunciato il segretario di Stato Usa,
Antony Blinken. «Ho autorizzato, a seguito di una delega del presidente,
100 milioni di dollari per venire incontro all’urgente bisogno
dell’Ucraina di sistemi anti-corazzati», ha detto il segretario di
Stato, che si trova a Bruxelles, in un tweet. Il portavoce del Pentagono
John Kirby, ha affermato che il finanziamento extra di 100 mln sarà
utilizzato «per soddisfare un urgente bisogno ucraino di ulteriori
sistemi anti-corazza Javelin». Gli ucraini hanno usato i missili
lanciati a spalla «in modo così efficace per difendere il loro paese»,
ha osservato. Il 1 aprile, il Pentagono ha annunciato un extra di 300
milioni di dollari in assistenza militare. Kirby ha affermato che
l’ultima tranche ha portato gli aiuti militari statunitensi all’Ucraina a
«più di 1,7 miliardi di dollari dall’inizio dell’invasione premeditata e
non provocata della Russia il 24 febbraio» e a più di 2,4 miliardi di
dollari dall’inizio del mandato del presidente degli Stati Uniti Joe
Biden
Ore 2.55 – Nuova Zelanda impone tariffa 35% su import da Mosca
La Nuova Zelanda introdurrà una tariffa del 35% su tutte le
importazioni dalla Russia ed estenderà gli attuali divieti all’export ai
prodotti industriali legati alle industrie russe strategiche: lo ha
reso noto il governo di Wellington, secondo quanto riporta il Guardian.
«Le immagini e le notizie che emergono sulle atrocità commesse contro i
civili a Bucha e in altre regioni dell’Ucraina sono ripugnanti e
riprovevoli e la Nuova Zelanda continua a rispondere agli atti di
aggressione insensati di Putin”, ha detto la ministra degli Esteri,
Nanaia Mahuta, sottolineando che il governo prenderà ulteriori misure ai
sensi della legge sulle sanzioni russe per sostenere l’Ucraina. Le
nuove tariffe e sanzioni entreranno in vigore il 25 aprile.
Ore 1.41 – Pentagono: aumenta il rischio di estensione del conflitto
«Ci troviamo a fronteggiare due potenze globali: la Cina e la
Russia, ciascuna con significative capacità militari ed entrambe volte a
cambiare fondamentalmente le regole basate sull’attuale ordine
mondiale: stiamo entrando in un mondo che sta diventando più instabile e
il potenziale per un significativo conflitto internazionale sta
aumentando, non riducendosi»: lo ha detto il capo dello stato maggiore
congiunto Mark Milley in una audizione parlamentare. L’invasione russa
dell’Ucraina, ha aggiunto, è «la più grande minaccia alla pace e alla
sicurezza dell’Europa e forse del mondo» nei suoi 42 anni di servizio
nell’esercito Usa. Una posizione condivisa anche dal capo del Pentagono
Lloyd Austin nella stessa audizione.
Ore 1.10 – Generale Usa: conflitto durerà per anni
«Penso che questo sia un conflitto molto prolungato, penso che
sia almeno misurabile in anni. Non so se decenni, ma almeno anni di
sicuro». Lo ha detto il generale dell’esercito statunitense, Mark
Milley, secondo Guardian a proposito della guerra in Ucraina. «Penso che
la Nato, gli Stati Uniti, l’Ucraina e tutti gli alleati e i partner che
sostengono l’Ucraina saranno coinvolti in questo per un po’ di tempo»,
ha aggiunto.
Ore 1.05 – Media russi: Cipro non invierà armi su richiesta degli Usa
Cipro non invierà armi in Ucraina su richiesta degli Stati Uniti,
per non ridurre la sua capacità di difesa, ha affermato il capo del
ministero della Difesa cipriota, Charalambos Petridis. Lo scrive Ria
Novosti, citando fonti dei media. Parlando alla commissione
parlamentare, Petridis ha specificato che non esiste tale possibilità,
perché il Paese è sotto occupazione, ed ora il Ministero della Difesa
sta risolvendo la questione della manutenzione dei sistemi d’arma di
fabbricazione russa, scrive il quotidiano Fileleftheros. Tuttavia, Cipro
è solidale con l’Ucraina e le fornisce assistenza umanitaria. In
precedenza, il quotidiano Kathimerini ha scritto che gli Stati Uniti –
ricorda l’agenzia – hanno chiesto a Nicosia di trasferire il sistema
antiaereo BUK M1-2 e due tipi di sistemi antiaerei.
Ore 00.24 – Procura, da militari russi abusi e torture ai bambini
Il procuratore generale ucraino, Irina Venediktova, afferma che l’esercito russo in Ucraina ha commesso violenze sessuali non solo contro donne e uomini, ma anche bambini e anziani. Lo riporta la Ukrainska Pravda. Le forze dell’ordine hanno ricevuto una serie di denunce, alcune delle quali diffuse anche sui social network. La procura – ha detto Venediktov a una riunione di coordinamento con forze dell’ordine e agenzie governative – ha convenuto sulla necessita’ di utilizzare i protocolli internazionali per indagare su questi crimini di guerra, chiedendo di accertare eventuali casi di abusi sessuali sulle vittime del conflitto.
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