Sands: «Putin può essere incriminato in tre mesi con un tribunale in stile Norimberga»
Ma chi può decidere di creare un tribunale internazionale ad hoc, si può aggirare il veto russo?
«Certo che si può! Non attraverso il
Consiglio di sicurezza, ma ci sono altre strade. Una è l’accordo tra
l’Ucraina e una organizzazione internazionale: potrebbe essere l’Onu,
come è successo per il Tribunale speciale per il Libano, o l’Unione
europea, come fu fatto per il Kosovo, o il consiglio d’Europa. Il
secondo modello, sul quale sto lavorando informalmente con alcuni Paesi,
è un accordo tra l’Ucraina e altre nazioni per delegare a un tribunale
internazionale la prosecuzione del crimine di aggressione. È il modello
Norimberga. Non dico che sia facile, ma si può fare: nelle conversazioni
con molti di questi governi tutti ammettono che il punto è solo se c’è
la volontà politica. Inglesi, americani e francesi riconoscono il
crimine di aggressione e la possibilità di istituire un tribunale
internazionale, ma si preoccupano dell’effetto precedente, ossia che se
una corte speciale viene creata oggi per la Russia, domani potrebbe
toccare a Francia, Usa o Regno Unito. Ma non si può lasciare una
scappatoia a Putin. Spero che anche il governo italiano ci pensi».
Come si prova il crimine dell’aggressione?
«Il primo passo è stabilire se la
guerra è legale. Ci sono solo due basi legali per la guerra: una è
l’autodifesa, l’altra l’autorizzazione da parte del Consiglio di
sicurezza, condizioni entrambi assenti, come è chiaro che non ci sono
motivi umanitari. Con una decisione vincolante la corte internazionale
di giustizia dell’Aja ha ordinato alla macchina militare russa di
fermarsi e lasciare l’Ucraina. Putin sa che le sue azioni sono illegali.
È essenzialmente tutto quello di cui un procuratore ha bisogno».
Arrivare a una incriminazione in tre mesi avrebbe un impatto reale sulla guerra.
«Esatto. Qualcuno avverte del rischio che Putin diventi ancora più violento. È una possibilità, ma quando ne ho parlato con Kuleba è scoppiato in una risata amara. L’altro motivo per cui una incriminazione è importante è che potrebbe spingere qualcuno attorno a Putin, qualcuno che ha dubbi, a mollarlo. Tornando al parallelo con la seconda guerra mondiale, nel mio ultimo libro, La via di fuga, racconto che a Milano era di base un famoso generale nazista, Karl Wolff, l’uomo di Hitler per tutto il sud Europa. Dopo la conferenza di Yalta del 1945, quando fu annunciata la creazione di un tribunale militare a Norimberga, Wolff approccio l’americano Allen Dulles e offrì un patto: coopererò se potrò evitare Norimberga. E così fu».
CORRIERE.IT
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