Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Putin ha ritirato tutte le truppe dal Nord del Paese. E Mosca ammette: «perdite significative»
di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini
Le notizie di venerdì 8 aprile sulla guerra, minuto per minuto: secondo Zelensky le distruzioni e le atrocità a Borodyanka sono «molto peggiori di quelle di Bucha». Varate nuove sanzioni contro la Russia
• La guerra in Ucraina è al 44esimo giorno
: emergono nuove atrocità.
Testimonianze sugli orrori commessi a Borodyanka. A Irpin i russi hanno
prima sparato alle persone e poi sono passati sui corpi con i carri
armati. È ripresa l’offensiva russa a Mariupol dove il bilancio delle
vittime civili supera quota 5mila, compresi 210 bambini. Finora trovati
320 civili uccisi a Bucha. Nel 90% dei casi sono feriti da proiettili,
non schegge.
• La Russia è stata estromessa dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu: «Un passo importante», lo ha definito il premier ucraino Zelensky
•
Il G7 ha annunciato nuove sanzioni economiche e finanziarie contro la Russia
• È prevista oggi la visita di Von der Leyen e Borrell a Kiev.
•
Il Congresso approva il divieto di importazioni di energia – petrolio,
gas e carbone – dalla Russia e ha revocato la clausola di nazione
favorita per Mosca
• Anche il Parlamento Ue chiede l’embargo totale e immediato per petrolio e gas russi.
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Ore 8.00 – Sumy è liberata
La
città di Sumy, teatro nelle scorse settimane di violentissimi
combattimenti, è stata liberata dalle truppe russe, secondo quanto
dichiarato dal sindaco della città, Dmytro Zhyvytsky.
Secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, «ci sono ancora
esplosioni» perché i militari ucraini si stanno liberando di mine e
munizioni lasciate dai russi. «Ci sono molte aree minate. Non usate
strade laterali, e non avvicinatevi a materiale bellico lasciato dai
russi».
Ore 7.45 – Le polemiche in Italia, e l’intervista a Bianca Berlinguer
In Italia, di fronte alla tragedia della guerra in Ucraina, continuano polemiche a diversi livelli.
– Nella politica
Tra i partiti continua quella che Massimo Franco, nel suo editoriale, chiama «la strategia del distinguo nei confronti di Mario Draghi».
Nella quale «si riflettono un calcolo e un’impotenza. Il calcolo è
quello di marcare su ogni provvedimento un’identità partitica a scapito
degli alleati e del premier: pronti, poi, a sostenere che Palazzo Chigi
si sarebbe piegato alle pressioni dell’interlocutore di turno.
L’impotenza deriva dalla consapevolezza che difficilmente, con una
guerra russa contro l’Ucraina in corso, queste prese di distanza a
tavolino, tanto prevedibili da apparire stucchevoli, potranno spingersi
fino a provocare una crisi di governo».
– «Contro l’Occidente»
Ne parla Federico Rampini nel suo editoriale di oggi:
«L’America trae vantaggio dalla guerra in Ucraina? Nel fronte italiano
dei “pacifisti equidistanti”, quelli che non vogliono stare né con la
Russia né con la Nato, è scattata la sindrome abituale: bisogna trovare
le colpe dell’Occidente in questo conflitto, quindi anzitutto denunciare
i benefici che gli Stati Uniti ne ricavano». Si tratta di equivoci, spiega Rampini, qui.
– In tv
«Orsini a Cartabianca? Do spazio a tutti, invitarlo non significa
condividere quello che dice. E lo share non è una cosa negativa». A dirlo, in questa intervista al Corriere, è Bianca Berlinguer,
giornalista e conduttrice di CartaBianca, su RaiTre, alla domanda sul
perché continuare a invitare il tanto contestato Alessandro Orsini,
direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale, che nei
giorni scorsi in tv ha pronunciato frasi come «preferisco che i bimbi
vivano in dittatura piuttosto che muoiano sotto le bombe in democrazia».
Ore 7.30 – Il medico legale di Mykolaiv: «Dita rotte, braccia spezzate, coltellate: le prove di crimini di guerra nei corpi straziati»
(Marta Serafini) «Ho lavorato come medico volontario durante la guerra in Bosnia, pensavo di aver visto di tutto. Ma non era così».
Georhiy Alexandrovich è medico legale dell’obitorio di Mykolaiv. Da una settimana si è preso una pausa. Sua moglie è in ospedale. Ferita nel bombardamento con le cluster bomb che lunedì scorso sono piovute sulla città. Ora vuole starle vicino.
Per un mese Georhiy ha esaminato i corpi delle vittime di Mykolaiv e dintorni. Due i casi di cui ha accettato di parlarci.
Il primo riguarda due sorelle. Una di tre anni e mezzo e l’altra di 11. Uccise entrambe in un villaggio vicino a Mykolaiv. «Ho esaminato il corpo della più piccola il 10 marzo. Nel rapporto ho scritto che è stata uccisa da ferite multiple di proiettili, compatibili con l’uso di cluster bomb. Nella stanza di fianco il mio collega stava lavorando sul corpo della più grande, stesse ferite». Tira fuori il telefono. Mostra le immagini. Potrebbe perdere il posto di lavoro per questo. «Ma ho una nipote della stessa età». Fori che hanno crivellato tutto il corpo come proiettili.
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