Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Putin ha ritirato tutte le truppe dal Nord del Paese. E Mosca ammette: «perdite significative»



Il secondo caso riguarda due uomini, uno di 23 anni, l’altro di 35. Sono stati uccisi entrambi a Kulbanika, distretto di Mykolaiv. «Ho esaminato i loro corpi il 27 di febbraio. Il più giovane aveva lo sterno fratturato probabilmente dal calcio di un fucile. Poi un braccio spezzato, le dita rotte, una coltellata nel collo e un proiettile in testa. Il più anziano un proiettile in testa. Entrambi erano con le mani legate dietro la schiena». Georhiy fa una pausa. «Credo che il più giovane sia stato torturato per far parlare il secondo».

Qui l’articolo completo.

Ore 7.10 – L’ex consigliere di Putin minaccia: «Escalation più probabile, gli obiettivi in Europa»
(Federico Fubini) Sergey Karaganov è stato consigliere di Vladimir Putin. Ancora oggi resta molto vicino al dittatore russo, al punto che le sue proposte vanno sotto il nome di «dottrina Putin».

Nel 2019, è stato il primo a teorizzare l’invasione totale dell’Ucraina.

In questa intervista al «Corriere della Sera», spiega quali sono gli obiettivi del presidente russo: definisce «inevitabile» la guerra in Ucraina, mette in dubbio che la Nato sia davvero pronta ad attivare l’articolo 5 (quello che afferma che un attacco a un Paese dell’Alleanza è un attacco a tutti: «Non c’è garanzia automatica che l’Alleanza intervenga», ha detto), definisce «un cancro» l’allargamento della Nato. E minaccia: «Un’escalation di questa guerra purtroppo diventa sempre più probabile. Gli americani e i loro partner Nato continuano a inviare armi all’Ucraina. Se va avanti così, degli obiettivi in Europa potrebbero essere colpiti o lo saranno per interrompere le linee di comunicazione».

L’articolo completo è qui, qui la versione in inglese.

Ore 7.00 – Il punto sulle sanzioni
(Elena Tebano) L’Unione Europea ha approvato ieri nuove sanzioni contro la Russia, compreso un embargo sulle importazioni di carbone, in risposta alle torture e uccisioni documentate nelle zone di guerra nei dintorni di Kiev. Il divieto di importare carbone è la prima sanzione dell’Ue per l’invasione dell’Ucraina che prende di mira l’industria energetica della Russia.

Le nuove sanzioni Ue includono anche
– il congelamento dei beni di diverse banche russe;
– un’estensione del divieto di esportazione di armi che copre i contratti precedenti al 2014;
– altri divieti di esportazione per un totale di circa 10 miliardi di euro.

L’accordo sul nuovo pacchetto ha ricevuto il via libera politico finale in una riunione degli ambasciatori dell’Ue e sarà attuato una volta pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

Intanto il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione (che però non ha effetti concreti, è solo un segnale politico) che chiede «un immediato embargo totale sulle importazioni russe di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas».

Nel frattempo, l’Unione europea ha già iniziato a lavorare su ulteriori misure. L’energia è fondamentale nelle relazioni commerciali dell’Europa con la Russia: gli Stati Ue nel complesso stanno pagando un miliardo di euro al giorno alla Russia per le forniture di energia, per oltre 35 miliardi di euro dall’inizio della guerra.

La Russia inoltre è stata sospesa dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu. La risoluzione è stata approvata con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti. Finora era successo solo al la Libia nel 2011. Fra i voti contrari quello della Cina, che ha parlato di «politicizzazione» dei diritti umani. Fra gli astenuti invece ci sono anche Bahrain, Brasile, Egitto, Emirati Arabi Uniti, India, Indonesia, Giordania, Iraq, Messico e Qatar. Mosca, tramite il vice rappresentante permanente all’Onu, Gennady Kuzmin, ha definito il voto un atto «illegale».

6.44 – I russi «si sono ritirati completamente dal Nord dell’Ucraina»
Le forze russe si sono completamente ritirate dall’Ucraina settentrionale: a scriverlo, nel consueto bollettino quotidiano, è il ministero della Difesa britannico. Secondo l’intelligence militare di Londra, almeno alcune di queste forze saranno trasferite nella parte orientale del Paese per combattere in Donbass, ma molte saranno costrette a essere dotate di nuove attrezzature prima di tornare operative: «Servirà almeno una settimana». Continua invece senza sosta il bombardamento delle città a Est e a Sud del Paese, e i russi sono avanzati ulteriormente dalla città di Izium, «strategicamente rilevante, che resta sotto il loro pieno controllo».

6.28 – Nella notte nuovi bombardamenti su Odessa
Le truppe russe hanno lanciato nella notte un nuovo attacco missilistico che ha colpito l’area di Odessa. La conferma arriva dal consiglio comunale di Odessa, in una dichiarazione pubblicata su Telegram. «Informazioni dal Comando Operativo Sud: a seguito di un attacco missilistico dal mare, alcune infrastrutture nella regione di Odessa sono state danneggiate. I dettagli sono in corso di chiarimento», si legge nella nota, secondo quanto viene riportato da Ukrinform.

6.15 – Gli Usa impongono sanzioni contro due società statali russe
Gli Stati Uniti hanno imposto ieri sanzioni contro due società statali russe coinvolte nella guerra in Ucraina: lo ha reso noto il segretario di Stato Antony Blinken in un comunicato, secondo quanto riporta la Cnn. Le sanzioni includono anche filiali e membri del consiglio di amministrazione di una di queste società, ha precisato Blinken. La misura prende di mira quella che secondo Washington è la più grande compagnia di costruzioni navali russa, la United Shipbuilding Corporation (Usc), 28 sue filiali e otto membri del suo consiglio di amministrazione, nonché la società russa di estrazione di diamanti, Alrosa.

Ore 4.41 – Bloccato da Microsoft un cyber attacco russo
Microsoft ha bloccato il tentativo di un attacco hacker da parte di spie militari russe che avevano l’obiettivo di colpire obiettivi ucraini, europei e americani. In un post sul blog, l’azienda ha affermato che un gruppo soprannominato «Strontium» stava utilizzando sette domini Internet per spiare organi governativi e think tank nell’Ue e negli Stati Uniti, nonché istituzioni e media ucraini. Microsoft non ha indicato i nomi degli obiettivi.

Ore 4.22 – Australia invierà 20 veicoli corazzati a Kiev
L’Australia invierà all’Ucraina 20 veicoli corazzati Bushmaster: lo ha annunciato ieri il primo ministro Scott Morrison. I veicoli, prodotti dalla filiale australiana della francese Thales – riporta la Cnn – erano stati richiesti dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso al Parlamento australiano il 31 marzo scorso.

Ore 2.25 – A Melitopol sarebbero state rapite oltre 100 persone
Più di 100 persone sono state rapite «senza motivo» dalle forze russe a Melitopol: lo ha reso noto il sindaco della città ucraina, Ivan Fedorov, secondo quanto riporta l’Independent. «Ad oggi il totale di cittadini rapiti da collaboratori e soldati occupanti è di oltre 100 persone», ha detto Fedorov in un videomessaggio pubblicato su Facebook. I soldati russi, ha aggiunto il sindaco, hanno iniziato a rapire anche i docenti dell’Università di pedagogia di Melitopol.

Ore 2.12 – Pentagono: «Putin ha rinunciato a conquistare Kiev»
Putin ha rinunciato alla conquista di Kiev. Lo afferma il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin spiegando di ritenere che il presidente russo Vladimir Putin abbia rinunciato a conquistare Kiev dopo che le sue forze sono state respinte dall’esercito ucraino. «Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l’Ucraina, così come la capitale. Si era sbagliato. Penso che Putin abbia rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale e ora sia concentrato nel sud e nell’est del Paese», ha spiegato nel corso di un’audizione al Senato. In precedenza anche l’ufficio stampa del Pentagono John Kirby aveva affermato che Putin «ha raggiunto esattamente zero dei suoi obiettivi in Ucraina. Non ha preso Kiev. Non ha rovesciato il governo. Non ha rimosso l’Ucraina come stato nazionale».

Ore 2.02 – Cnn: «Almeno due esplosioni a Odessa»
Almeno due esplosioni hanno scosso Odessa nelle ultime ore. Lo riporta la Cnn.

Ore 1.54 – Riapre ambasciata Lituania a Kiev
L’ambasciatore della Lituania in Ucraina è tornato a Kiev dopo che le forze russe si sono ritirate dalla capitale ucraina. Si tratta di uno dei pochi diplomatici a tornare in città. «Ho appena varcato la porta dell’ambasciata. Il sostegno politico e morale è molto importante per gli ucraini», ha detto l’ambasciatore Valdemaras Sarapinas. Il diplomatico aveva lasciato Kiev a seguito dell’invasione russa e da allora aveva lavorato a Leopoli.

Ore 1.30 – Oms, oltre 100 attacchi a ospedali, almeno 73 persone uccise
L’Organizzazione mondiale della sanità ha verificato più di 100 «attacchi all’assistenza sanitaria» in Ucraina da quando il Paese è stato invaso dalla Russia più di un mese fa. Sono stati almeno 103 gli attacchi a ospedali e altre strutture sanitarie nel paese, almeno 73 persone sono state uccise e 51 ferite in quegli incidenti, ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Washington. «Il bilancio include operatori sanitari e pazienti», ha affermato.

Ore 1.00 – Vice premier Ucraina: «Ieri evacuate 4.676 persone con corridoi umanitari
Almeno 4.676 persone sono state evacuate ieri in Ucraina attraverso corridoi umanitari: lo ha reso noto la vice premier del Paese, Iryna Vereshchuk, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. In particolare, hanno lasciato la regione di Lugansk 1.420 persone, mentre altre 1.205 persone sono state evacuate da Mariupol ed il resto dalla regione di Zaporizhzhia.

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