Kiev è al riparo, tornano i primi ambasciatori

di Huffpost

Londra e Washington convergono nell’analisi, la Russia ha rinunciato a conquistare Kiev, sta concentrando ora tutte le sue forze nel sud e nell’est dell’Ucraina. Tornano i primi ambasciatori nella capitale ucraina, quello della Lituania è stato il primo, seguito da quello dell’Estonia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky invita le diplomazie di tutto il mondo a tornare a Kiev, “abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche a livello di simboli e gesti diplomatici. Per favore, tornate nella nostra capitale e continuate il vostro lavoro”. Ieri i 27 ambasciatori dei Paesi Ue hanno dato il via libera al quinto pacchetto di sanzioni, che include tra l’altro il graduale embargo all’import di carbone russo (oggi è attesa la ratifica formale delle capitali).   RINUNCIA A KIEV. Il Pentagono e l’intelligence britannica ritengono che Putin abbia ormai rinunciato a conquistare Kiev. Per il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, il Cremlino pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l’Ucraina, ma si sbagliava: e adesso “potrebbe aver rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale, concentrandosi nel sud e nell’est del Paese”. Secondo il vicesegretario della Nato, Mircea Geoana, nelle prossime settimane nel sud-est dell’Ucraina ci “sarà un altro tipo di guerra, più convenzionale e su scala più vasta”. Parlando a Piazzapulita, Geoana ha aggiunto: “Il sostegno degli alleati cambierà a seconda di questo. E posso prevedere che gli alleati forniranno più armi all’Ucraina…”.   L’esercito ucraino controlla ormai anche l’intera regione di Sumy, nel nord-est del Paese, ha annunciato su Telegram il capo dell’amministrazione militare della zona, Dimitro Zhyvytskyy, avvertendo tuttavia la popolazione che il territorio non era ancora sicuro, perchè l’esercito ucraino dovrà ora localizzare e neutralizzare le mine lasciate dalle forze russe.   ARMI, ARMI, ARMI. In vista dell’offensiva a sud-est, il Pentagono si prepara inviare – tra l’altro – più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e centinaia di droni. E il presidente del Consiglio Ue Charles Michel anticipa che l’Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all’Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro. Allo stesso tempo, l’Australia annuncia che invierà a Kiev i 20 veicoli corazzati richiesti dallo stesso presidente Zelensky.     La corsa ad armare l’Ucraina, quindi, si fa più intesa di fronte alle atrocità di Mosca, mentre continuano le evacuazioni dalle zone più a rischio: ieri sono state evacuate almeno 4.676 persone attraverso 10 corridoi umanitari.   BORODYANKA. Zelensky ritiene che la situazione a Borodyanka sia “molto più orribile” rispetto al recente presunto massacro di civili compiuto a Bucha, che ha spinto molti nella comunità internazionale ad accusare Vladimir Putin di crimini di guerra e l’assemblea generale dell’Onu ad approvare la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani. Nella risoluzione proposta da Usa e Gran Bretagna – tra i co-sponsor anche l’Italia – si esprime “grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca”, a partire proprio da Bucha. “Stanno emergendo sempre più informazioni sul fatto che i propagandisti russi stanno preparando una ‘risposta speculare’ allo shock scaturito in tutte le persone normali da quanto hanno visto a Bucha. Mostreranno le vittime di Mariupol come se fossero state uccise non dai militari russi, ma dai difensori ucraini della città” ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dal Guardian. “Per farlo – ha aggiunto – gli occupanti raccolgono i cadaveri nelle strade per usarli altrove, in base a elaborati scenari di propaganda. Abbiamo a che fare con degli invasori cui non è rimasto nulla di umano”.    

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