Il punto di Andrea Margelletti: “Nella guerra spunta la variabile cinese: hanno sistemato in Serbia sei aerei Xian Y-20”
Emanuela Minucci
Professor Margelletti, la scoperta di altre fosse comuni rende ormai orrendamente simili i giorni. Un tragico requiem cui il mondo assiste attonito. Ma sullo scacchiere internazionale non si muove nulla?
«In realtà, e vista così non è una bella notizia per l’Occidente, nel conflitto si è inserita la variabile cinese. In Serbia sono atterrati sei aerei Xian Y-20 mandati – via cielo, non trasportati da una nave – dalla Cina contenenti diversi missili per la difesa strategica. La Serbia è un Paese amico dei russi, e questa è un’azione che ha significato politico oltre che militare. E vuol essere una prova da parte della Cina di essere militarmente capace di “Global Reach”»…
Significa che può arrivare in qualsiasi parte del globo?
«Sì, vogliono dimostrare che in un momento di tensione possono mostrare i muscoli di fatto non chiudendosi nel ruolo di potenza esclusivamente asiatica».
Ogni giorno però si scoprono nuove fosse comuni. Lei pensa che andremo avanti per molto con questa scia degli orrori?
«Purtroppo sì. E molte magari non verranno neppure scoperte. A Mariupol stanno addirittura usando i crematori mobili per far sparire i cadaveri. E si considero che i militari russi potrebbero pure non eseguire gli ordini quando si tratta di simili gravissimi fatti, insomma di realizzare un genocidio. Sarebbe la stessa legge militare a consentire loro di non eseguire gli ordini. Ma, essendo stati allevati in una bolla ideologica dove la propaganda è fortissima ritengono che tutto sia lecito in nome della madre Russia».
Lo chiediamo anche a lei. Il 9 maggio potrebbe essere la data utile per la fine della guerra?
«Io credo che Putin si fermerà solo quando avrà raggiunto i uoi obiettivi. E il 9 maggio, purtroppo, mi pare presto».
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