Uomini in fuga da Donetsk per evitare lo scontro finale
di Luca Steinmann
DONETSK – Mentre le autorità di Kiev denunciano la presunta imminente offensiva russa su larga scala per conquistare tutto il Donbass, a Donetsk si vive un’atmosfera di apparente tranquillità. A differenza che nel resto dell’Ucraina qui la guerra è la quotidianità che accompagna la vita dei cittadini da oltre otto anni. L’esercito ucraino è presente in alcuni quartieri settentrionali dell’area urbana, adiacenti all’aeroporto, e nei villaggi circostanti. Da qui i bombardamenti verso le zone controllate dai filorussi non si sono mai veramente fermati dal 2014. Anche le truppe separatiste non hanno mai interrotto il fuoco, che anzi hanno aumentato a partire dallo scorso febbraio, mentre attendevano che l’esercito regolare di Mosca sferrasse l’attacco terrestre. Questa situazione ha generato nel corso del tempo massicci bombardamenti su obiettivi civili e centinaia di morti su entrambe le parti. Sull’altro lato del fronte, nel piccolo centro di Avdiivka, i soldati ucraini sono a soltanto cento metri dalla prima linea tenuta dai separatisti. Qui stanno montando antenne, portando rifornimenti, interrando equipaggiamento, nel senso che lo mettono dietro a barriere di terreno fresco per proteggerlo. Sanno che quando da nord arriveranno i russi – o perlomeno tenteranno di arrivare – allora i separatisti faranno quello che sognano dal 2014, da quando furono ricacciati sulle posizioni che occupano oggi: sfonderanno questa linea di piccoli villaggi e si prenderanno il resto della regione. Paradossalmente, in attesa che parta la grande offensiva molti cittadini di Donetsk si concedono momenti di apparente spensieratezza, godendosi l’arrivo della primavera. Lungo le rive del fiume Severskij, che taglia in due la città, giovani coppie camminano mano nella mano, le mamme fanno giocare i bambini sulle giostre, alcuni bar sono aperti. Gruppi di ragazzini siedono vicino al corso d’acqua con bottiglie di alcolici e bicchieri di plastica e ogni tanto scoppiano in risate fragorose. Per un attimo sembra di dimenticarsi del conflitto, poi le esplosioni che riecheggiano da lontano riportano alla realtà.
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