Carlo Bonomi: “Serve un tetto al prezzo del gas. Se l’Ue non vuole, dobbiamo farlo da soli”
Se l’Europa non decide, si preveda un tetto che valga in Italia sul prezzo del gas comprato all’ingrosso. Pressing sul governo da Carlo Bonomi in un’ intervista al Corriere, in cui il presidente di Confindustria sottolinea che la difesa dell’industria è un fattore di sicurezza nazionale, perché crea reddito e lavoro. Gli industriali propongono inoltre un cambio di passo sugli impianti di fonti rinnovabili fermi per mancanza di autorizzazioni; riservare alle imprese una quota di energia prodotta da rinnovabili che rifletta i costi effettivi di produzione; aumentare la produzione di gas nazionale oltre quanto già deciso fino ad oggi. Si legge sul Corriere:
L’Italia ha proposto un «price cap», un tetto al prezzo
del gas, imposto da tutta l’Unione europea ai produttori di Paesi terzi.
È la strada giusta?
«Lo è, certo. Ma se l’Europa non lo vuole fare, come sembra finora,
dobbiamo farlo da soli: un price cap che valga in Italia sul prezzo del
gas comprato all’ingrosso, molto sotto i livelli attuali».
È un’opzione esaminata ma scartata fin qui dal governo. Fattibile?
«Fattibilissimo. L’Arera, l’autorità dell’energia, convoca le imprese
importatrici di gas e chiede trasparenza sui loro contratti. Può farlo.
Dobbiamo sapere quanto pagano il gas e conoscere la durata dei
contratti. Non credo che gli importatori comprino tutto il gas ai prezzi
di mercato, impazziti, di queste settimane. A quel punto capiremo come
applicare un price cap e quali sono i profitti sull’elettricità.
Quest’ultima viene rivenduta a tariffe che riflettono l’altissimo prezzo
di mercato attuale del gas: vedremo se c’è chi specula».
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