La Grande Mela riscopre lo spirito dell’11 settembre
Da luogo sicuro, da pubblica piazza, da vero collante tra strati sociali diversi, la metropolitana torna a fare paura. Come è possibile che nella metropoli americana con il più alto numero di poliziotti, uno possa sparare su un vagone della metropolitana e poi scappare indisturbato? Si chiedono alcuni. Arriveremo ad avere i metal detector nelle stazioni? Si chiede qualcun altro.
Proprio lo scorso febbraio Adams aveva ospitato il Presidente Biden a New York per un incontro centrato sulla necessità di nuove leggi sul controllo delle armi. Tra le sue proposte la creazione di un’unità di polizia anti-armi, una versione rinnovata delle unità anti-crimine in borghese che sono state sciolte nel 2020 dopo l’uccisione di George Floyd. «Basta con le sparatorie di massa. Basta con le vite distrutte. Basta col trauma inflitto a persone che cercano solo di vivere la loro vita da normali newyorkesi» ha detto il governatore Hochul martedì mattina in conferenza stampa. Una cosa che i newyorkesi si sono sempre detti tra di loro quando dalla Florida o dal Texas arrivavano le orribili notizie di sparatorie di massa, è che a New York City non sarebbe mai successo, non poteva succedere. Invece è successo. E ora la città intera deve prendere atto di questa nuova, terribile realtà.
LA STAMPA
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