Il punto di Andrea Margelletti: “Putin è uscito allo scoperto. Non si fermerà all’Ucraina, vuole cambiare l’assetto del mondo”
Emanuela Minucci
Professor Margelletti, dopo l’ultima porta sbattuta da Putin in faccia all’Occidente, qual è la strada geopolitica da seguire?
«Ieri
eravamo occupati a seguire l’incontro del cancelliere austriaco, ma i
riflettori si sarebbero dovuti puntare su altro. Ovvero sul discorso con
il quale il ministro degli Esteri russi Lavrov ha detto chiaramente che
il loro obiettivo non è il Donbass più la Crimea e nemmeno la sola
Ucraina. Loro vogliono cambiare l’ordine mondiale stoppando l’egemonia
statunitense. E ridefinendo così gli equilibri internazionali figli
della seconda guerra mondiale».
Quindi ormai è assurdo pensare che il 9 maggio in qualche modo Putin pensi di fermarsi?
«Sì,
è assurdo. Perchaè è evidente che non si fermerà all’Ucraina, lui ha
ambizioni mondiali: come le ho detto, cambiare il sistema internazionale
e revisionare l’assetto attuale dell’Occidente».
Quindi Putin aprirà presto altri fronti?
«Questa è
la sua strategia che fa parte di un disegno geograficamente,
politicamente ed economicamente molto più ampio. E a dirlo ormai non
sono io, ma lo stesso Cremlino».
Quindi che cosa deve fare ora l’Europa?
«Restare compatta. Perché dividendosi rischia di diventare una periferia dell’impero. Fra gli obiettivi russi, non dimentichiamolo, c’è anche quello di smembrare il rapporto fra noi e gli Stati Uniti che hanno prevalenti interessi sull’area indo-pacifica. Di fronte a questa prospettiva i Paesi che compongono il Vecchio continente devono ricordare che anche dal punto di vista energetico e della gestione di uno stato di necessità, soltanto restando uniti – e non un mero wishful thinking – potranno sopravvivere».
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