Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra |Bombe e sirene a Kiev. Zelensky: 3 mila morti tra i soldati, Putin minaccia l’Occidente: pronto a usare armi atomiche
di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini
Le notizie di sabato 16 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta. Notte di bombe nelle città a sud di Kiev. Zelensky alla Cnn: morti tremila soldati. Accuse a Putin: pronto a usare anche armi atomiche.
• La guerra in Ucraina è arrivata al 52esimo giorno, ed è in piena fase di escalation
• La Russia ha inviato una nota diplomatica agli Usa avvertendo che, se continuasse la consegna di armi all’Ucraina, le conseguenze potrebbero essere «imprevedibili». Biden va avanti.
• La furia di Mosca è alimentata anche dall’affondamento dell’incrociatore russo Moskva, che il Pentagono conferma essere stato causato da due missili ucraini: morti il capitato e alcuni membri dell’equipaggio.
•Il presidente Zelensky alla Cnn: morti tra i 2.500 e i 3 mila soldati, Putin pronto a usare anche armi atomiche.
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Nella notte le sirene antiaeree hanno suonato a Kiev e in altre città
dell’Ucraina, tra Odessa, Kharkiv e Leopoli: ancora bombe dei russi.
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L’ambasciata italiana è stata riaperta a Kiev e sarà operativa da
lunedì, come ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Aperta anche quella francese. Mosca espelle 18 membri delegazione Ue.
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Ore 8.45 – La conta dei bambini uccisi
Sono 200 i bambini
ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa, 360 sono stati
feriti. Lo riferisce il commissario per i diritti umani del Parlamento
ucraino Liudmyla Denisova su Facebook. L’ufficio della procura dei
minori di Kiev riporta che il maggior numero di vittime, tra morti e
feriti, si registra nella regione di Kiev (121), poi Donetsk (115),
Kharkiv (88), Chernihiv (54), Mykolaiv (40), Kherson (29), Zaporizhzya
(22), Sumy (16) e Zytomir (15). Ma molte sfuggono ancora a questo
macabro conteggjo, a iniziare dalle piccole vittime di Mariupol.
Ore 8.30 – Il sindaco di Kiev: «Esplosioni in periferia, soccorritori al lavoro»
Esplosioni hanno scosso questa mattina la capitale ucraina: lo riporta
su Telegram lo stesso sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. Le esplosioni
hanno colpito il distretto di Darnytskyi, alla periferia della città.
Non si conosce ancora il numero delle vittime. Le squadre dei soccorsi
sono sul posto, riporta la Bbc.
Ore 8.20 – Polizia, giustiziati i 900 civili trovati nella regione di Kiev
Sarebbero
stati quasi tutti giustiziati a colpi di pistola i 900 civili trovati
nella regione che circonda Kiev. «La presenza di ferite d’arma da fuoco
indica che molti sono stati semplicemente giustiziati», hanno detto gli
ufficiali di polizia. Andriy Nebytov, il capo della polizia regionale di
Kiev, ha spiegato che i corpi sono stati abbandonati nelle strade o
hanno ricevuto sepolture sommarie. Secondo la polizia il 95% è morto per
ferite d’arma da fuoco.
Ore 7.55 – Un piano «segreto» per salvare Mariupol. I soldati ucraini: «Dateci le armi e in una notte riconquistiamo la città»
Il simbolo e forse anche il cardine della guerra d’Ucraina è
Mariupol. Se cade, i russi avranno unità territoriale fino alla Crimea e
potranno spostare truppe verso nord per prendere quel che manca loro
del Donbass. Se invece Mariupol resiste (e sembra fantascienza, ma sono
tanti a crederci, a lavorare e a morire per questo) allora la guerra può
girare a favore di Kiev, considera l’inviato a Dnipro Andrea Nicastro.
Nella notte, in un video messaggio al Paese, Zelensky ha
assicurato: «Stiamo facendo di tutto per salvare la nostra gente a
Mariupol». Il presidente ha rivelato che ieri c’è stata un’importante
riunione con i vertici militari, politici e dell’intelligence sul
piano per salvare Mariupol, i cui dettagli non possono essere rivelati.
Svyatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov, ha affermato
che lo sblocco della città è possibile e che i combattenti sono in
attesa di un’adeguata azione decisiva da parte della leadership militare
e politica del Paese.
Ore 7.50 – Zelensky: «Più armi avremo e prima tornerà la pace»
Nel suo ultimo video-discorso il presidente ucraino Volodymyr
Zelensky è tornato ancora una volta a chiedere più armi per Kiev e più
sanzioni contro Mosca. «Se qualcuno dice: «un anno o anni», io rispondo:
«puoi rendere la guerra molto più breve». Più e prima avremo tutte le
armi che abbiamo richiesto, più forte sarà la nostra posizione e prima
arriverà la pace – scandisce Zelensky. Quanto più e quanto prima avremo
il sostegno finanziario che abbiamo richiesto, tanto prima ci sarà la
pace. Prima il mondo democratico riconoscerà che l’embargo petrolifero
contro la Russia e il blocco completo del suo settore bancario sono
passi necessari verso la pace, prima la guerra finirà. L’obiettivo
principale è accelerare il ritorno alla pace».
Ore 7.35 – Putin minaccia l’Occidente: «Basta armi all’Ucraina o le conseguenze saranno imprevedibili»
È una minaccia, ma anche, pensano a Washington, un segnale di insicurezza, osserva il corrispondente del Corriere Giuseppe Sarcina da Washington:
«Basta armi all’Ucraina o ci saranno conseguenze imprevedibili» è il
monito contenuto nella «nota diplomatica» consegnata dall’Ambasciata
russa al Dipartimento di Stato americano lo scorso martedì. Ma
l’amministrazione Biden va avanti: dovrebbero essere recapitate a Kiev
tra oggi e domani le prime armi micidiali per consentire il salto di
qualità nella risposta a lungo chiesto da Zelensky.
Ore 7.15 – Respinti 10 attacchi nel Donbass in 24 ore
Le forze armate
ucraine hanno respinto 10 attacchi nemici nei territori di Donetsk e
Lugansk nelle ultime 24 ore, distruggendo tre carri armati, un veicolo
blindato per il trasporto delle truppe, due auto e tre sistemi di
artiglieria. Lo rende noto l’Esercito di Kiev, secondo quanto riporta il
Guardian
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