Putin minaccia gli Usa: «Basta armi all’Ucraina o le conseguenze saranno imprevedibili». Biden va avanti
di Giuseppe Sarcina
Tra oggi e domani le prime consegne Usa di artiglieria pesante, elicotteri e droni-kamikaze. È il salto di qualità chiesto da Zelensky che ora allarma Mosca
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON – È una minaccia, ma anche, pensano a Washington, un segnale di insicurezza: «Basta armi all’Ucraina
o ci saranno conseguenze imprevedibili». Martedì 12 aprile l’Ambasciata
russa ha consegnato una «nota diplomatica» al Dipartimento di Stato
americano. Titolo burocratico: «Le preoccupazioni della Russia nel
contesto delle ingenti forniture di armi e di equipaggiamento militare
al regime di Kiev». Contenuto intimidatorio:
«Chiediamo agli Stati Uniti e ai suoi alleati di fermare
l’irresponsabile militarizzazione dell’Ucraina, che comporta conseguenze
imprevedibili per la sicurezza regionale e internazionale». In altri
termini: Vladimir Putin fa sapere di essere pronto ad allargare il conflitto
.
Dal ministero degli Esteri russo arriva anche pensierino per Finlandia e Svezia
: «La loro sicurezza non aumenterebbe con l’adesione alla Nato».
Sono avvertimenti da prendere sul serio? Negli ultimi giorni ci sono
stati solo segnali di escalation. I negoziati sembrano dissolti.
Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta
I «principi» di Mosca
Soltanto papa Francesco insiste per la tregua. Putin, invece, ha dato ordine di riprendere i bombardamenti anche su Kiev, «come risposta agli attacchi dell’Ucraina nei villaggi in territorio russo», spiegano dal Cremlino. Intanto il nuovo pacchetto di armi americane è già in viaggio. Le prime consegne dovrebbero arrivare tra oggi e domani, fa sapere il Pentagono. Sono strumenti micidiali, come artiglieria pesante, 11 elicotteri M-17, 300 droni-kamikaze e altro ancora. È il salto di qualità a lungo chiesto da Volodymyr Zelensky e che ora, evidentemente, allarma i generali putiniani. L’ambasciata russa, dopo 52 giorni di distruzioni indiscriminate e di stragi tra i civili, adesso riscopre «i rigorosi principi del diritto internazionale che vietano di consegnare armi nelle zone di guerra». Il testo fa riferimento a «sistemi di lancio multiplo di missili» che in realtà non sono mai stati spediti agli ucraini. Per il resto il documento russo slitta nella propaganda, accusando gli occidentali di armare «i nazionalisti radicali, gli estremisti e i banditi dell’Ucraina». Inoltre, gli Stati Uniti e la Nato «fanno pressione per abbandonare i negoziati in modo da poter continuare le stragi e isolare la Russia».
I tre scenari di Biden
L’amministrazione
Biden ha risposto con un certo distacco alla lettera russa. Ned Price,
portavoce del dipartimento di Stato, osserva: «Nulla potrà convincere il
presidente Biden a interrompere il sostegno all’Ucraina».
La mossa del Cremlino, però, si innesta sui tre scenari in questo momento all’attenzione del governo americano. Primo:
è possibile che i russi si stiano preparando ad attaccare i convogli
che trasportano le armi Usa. In questo caso la nota diplomatica sarebbe
una specie di giustificazione preventiva. Secondo:
la reazione del Cremlino è forse la dimostrazione migliore di quanto
stiano funzionando i rifornimenti. Gli Stati Uniti, quindi, si stanno
attrezzando per dare continuità, coinvolgendo anche gli alleati europei.
Il segretario di Stato, Antony Blinken, avrebbe avvertito i partner che
la guerra «potrebbe durare per tutto il 2022»
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