Il punto di Andrea Margelletti: “La Moskva è affondata insieme con il prestigio russo. Ora Putin si prenderà la sua vendetta”
Emanuela Minucci
Professor Margelletti, che sia stato colpito da due
missili Neptune, come dicono gli ucraini, oppure prima da un incendio e
poi da una tempesta, come sostengono i russi, l’affondamento
dell’incrociatore missilistico «Moskva» è un duro colpo per il Cremlino…
«Un
colpo direi devastante per chi, come Putin aspira a diventare il
garante di una nuova sicurezza internazionale. Se poi sommiamo una
marina che perde la propria ammiraglia a un’aviazione che non riesce a
dominare i cieli ucraini e a un esercito che annaspa abbiamo un
risultato in termini di prestigio che preoccuperà non poco Putin».
E quali conseguenze, militari e strategiche, ci saranno dopo
l’ingloriosa perdita del «Moskva» che anche nel nome era un obiettivo
parecchio simbolico?
«A preoccupare sarà la voglia di
rivalsa dei russi. I quali, per quanto difficile sia immaginarlo,
renderanno ancora più barbari i loro attacchi a città e civili. Putin,
insomma, si prenderà la sua vendetta, Dovrà fare i conti però con il
forte desiderio ucraino di riprendersi il Paese».
Per ora però Mariupol è quasi caduta…
«Sì e la
sua disfatta permetterà all’esercito russo di liberare oltre 10 mila
uomini per portarli nella zona Nord del Donbass. E questo nuovo
spostamento porrà una nuova sfida all’Occidente».
A proposito di Occidente, è arrivata la minaccia ufficiale a Washington da parte di Mosca: «Basta armare l’Ucraina o ci saranno conseguenze imprevedibili»….
«Minacce ormai quotidiane che non possono intimidire l’Occidente. Ma la Nato continuerà a supportare con le armi l’Ucraina. Nel nuovo pacchetto di aiuti da 800 milioni stanziati dall’amministrazione Biden ci saranno sistemi di artiglieria pesante da terra ed elicotteri Mi-17».
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