La Russia ripensa ai sommergibili classe Typhoon
Il ritorno dei mostri del mare?
Grazie alle loro enormi dimensioni, i sottomarini russi appartenente alla classe Typhoon hanno molti servizi a bordo. Pare che a bordo possano vantare una piscina, una sauna, una cascata e persino una voliera per uccelli.
Scendendo nello specifico, la classe Typhoon è una classe di sottomarini nucleari lanciamissili balistici (SSBN), di fabbricazione sovietica entrata in servizio a cavallo tra il 1981 e il 1989. Ancora oggi detengono, dunque, il primato di più grandi sottomarini mai costruiti. Come detto, è rimasto “in vita” un unico superstite nella Marina russa. Si tratta del Dmitrij Donskoj, unità capoclasse sottoposto a lavori di revisione ed ammodernamento con l’obiettivo di imbarcare i nuovi missili balistici intercontinentali R-30 Bulava.
Per via delle sue colossali dimensioni (lunghezza di 172,8 metri, larghezza di 25 e altezza di 23) e della potenza del suo armamento (20 missili SS-N 20, per 200 testate nucleari complessive imbarcabili) i sommergibili della classe Typhoon sono da sempre considerati uno dei simboli del deterrente nucleare sovietico per eccellenza. Tuttavia le loro dimensioni rappresentavano (e rappresentano ancora oggi) anche un grosso inconveniente. Il motivo è semplice: difficilmente riescono a eludere i moderni sistemi di sorveglianza Nato.
INSIDEOVER
IL GIORNALE
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