Sistema bancomat in tilt. E scoppia la polemica sui pagamenti digitali
Al momento non si conoscono ancora le ragioni ufficiali del blocco, ma escluso l’attacco hacker, è probabile che i problemi siano legati all’alto numero delle transazioni dovuto al periodo di Pasqua. «I disservizi che si sono verificati tra le 11.45 e le 12.15 in varie zone d’Italia per quanto riguarda i pagamenti con carte e bancomat che passano attraverso i circuiti gestiti da Nexi sono stati risolti e i servizi sono stati ripristinati» ha riferito la società di pagamento digitale ieri pomeriggio spiegando che il disservizio è stato di Ibm, uno dei fornitori della paytech. Uno scivolone che ha acceso le polemiche dopo le controverse norme sul contante tra cui l’anticipo al 30 giugno, da gennaio 2023, della sanzione per gli esercenti che non accettano pagamenti con il Pos: 30 euro più il 4% del valore delle transazione.
Era stato il governo Monti, nel 2014, ad imporre per primo l’obbligo per gli esercenti di accettare pagamenti digitali e due anni fissando però a 30 euro l’importo minimo e senza prevedere sanzioni. Due anni dopo, il governo Renzi aveva portato la soglia da 30 a 5 euro. L’idea di una sanzione è scattata solo con il decreto 124/2019, sotto il governo Conte, senza che le misure diventassero però (fino ad oggi) operative.
IL GIORNALE
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