Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Putin lancia l’offensiva sul Donbass, conquistata Kreminna. Macron: «Il dialogo con lui si è fermato»
di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Redazione Online
Le notizie di martedì 19 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta. Nella notte tra lunedì e martedì è iniziata l’offensiva finale della Russia in Ucraina, allerta aerea in tutto il Paese, bombe s Kharkiv. Putin premia la brigata dei massacri di Bucha
• La guerra in Ucraina
è arrivata al 55esimo giorno, ed è entrata nella seconda fase:
nella notte tra lunedì e martedì è
iniziata infatti l’offensiva di larga scala russa contro l’est
dell’Ucraina, alla conquista del Donbass. Il presidente ucraino
Zelensky: «Non importa quanti soldati russi arriveranno: ci
difenderemo».
• Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha segnalato
l’arrivo di dieci nuovi battaglioni russi nel sud e nell’est. «È un
inferno», ha detto il governatore di Luhansk. Ieri i missili hanno colpito il cuore di Leopoli
• La governatrice della Banca centrale, Elvira Nabiullina, ieri ha
detto che le sanzioni «cominciano a colpire l’economia russa e il
periodo in cui l’economia può vivere sulle scorte è limitato». Poche ore
dopo, Putin abbia provveduto a smentirla, pur senza nominarla.
• Diffuso il documento ufficiale con cui Putin ha decorato la 64esima fucilieri, i soldati che hanno ucciso 300 civili e scavato fosse comuni a Bucha
***
Ore 7.50 – L’attacco russo al Donbass
(Lorenzo Cremonesi, inviato a Zaporizhzhia)
L’attesa «seconda fase» della guerra lanciata dalla Russia contro
l’Ucraina è iniziata. Dopo aver rinunciato alla presa di Kiev, ed in
effetti a rovesciare il governo per asservire l’intero Paese, Vladimir
Putin mira adesso a prendere tutto il Donbass e la regione costiera che,
passando per Mariupol, collega le provincie orientali alla penisola
della Crimea.
Il presidente russo aspira così a completare le conquiste ottenute
nella guerra del 2014 e questa sarebbe in effetti l’unica condizione che
probabilmente faciliterebbe la sua disponibilità ad un accordo
politico.
Le artiglierie russe e l’aviazione sin da domenica sera avevano
iniziato intensi bombardamenti su tutte le zone che mirano ad invadere,
incluso attacchi di lungo raggio sull’intero Paese con il fine di
paralizzare la struttura logistica ucraina. Volodymyr Zelensky replica
con la fermezza dimostrata sin dal primo giorno della guerra, il 24
febbraio: «La battaglia del Donbass è cominciata…non ci importa quante
forze la Russia mette in campo, noi combatteremo. Ci difenderemo»,
ribadisce il presidente ucraino alla nazione. La posizione di Kiev resta
che nessun accordo negoziato è possibile prima che i russi non siano
tornati ai confini del 23 febbraio.
Lo stesso messaggio di determinazione e volontà di non cedere giunge
dai comandanti del battaglione di volontari Azov e le unità dei Marines
accerchiate a Mariupol: «Non ci arrendiamo, combatteremo sino
all’ultimo uomo», annunciano.
Lunghe file di profughi in fuga intasano adesso le strade del
Donbass verso occidente. Si registrano morti e danni ovunque. Duri
scontri stanno consumandosi anche a Mariupol. Il governo ucraino chiede
aiuto alla comunità internazionale per ottenere corridoi umanitari che
garantiscano ai circa 100.000 civili rimasti intrappolati nella città
devastata a fuggire verso occidente e non venire trasferiti contro la
loro volontà nelle regioni controllate dai russi.
Ore 7.45 – L’accordo segreto Italia-Russia, nel 2020
Mail e documenti raccolti durante l’indagine del Copasir
rivelano «nuovi e clamorosi retroscena» sulla missione russa in Italia
durante la prima ondata del Covid, «cominciata nel marzo del 2020, poche
settimane dopo che l’Italia era entrata in pandemia, e durata due
mesi». A rivelarli è Fiorenza Sarzanini, in questo articolo:
«I termini dell’accordo tra l’allora presidente del Consiglio Giuseppe
Conte e quello della Federazione russa Vladimir Putin» erano «ben
diversi da quanto è stato poi rivelato. Certamente il materiale
sanitario era insufficiente rispetto alle esigenze e questo alimenta il
sospetto che l’obiettivo dei russi fosse l’attività spionistica e non —
come era stato dichiarato — l’aiuto umanitario. Anche perché sin dalla
prima mail la loro condizione era ultimativa: “Attendiamo risposte alle
domande entro tre ore sui canali diplomatici a Roma o a Mosca”». L’inchiesta integrale è qui.
Ore 7.35 – La resistenza (e i civili) nell’acciaieria di Mariupol
(Lorenzo Cremonesi) Sono
oltre 11 chilometri quadrati di capannoni, fornaci, corridoi
sotterranei, depositi, rotaie, con edifici di cemento armato rinforzato
capaci di resistere con efficacia alle bombe, ma anche strutture molto
meno solide di legno e lamiere, che diventano fucine di schegge mortali
alla prima esplosione: questo lo scenario dell’ultima battaglia per
Mariupol nella Azovstal, la più grande acciaieria d’Europa vicina al
porto, dove sarebbero nascosti anche mille civili ucraini.
«I nostri uomini si sono trincerati molto bene. Con i russi giocano
come il gatto col topo, escono, compiono sortite e poi tornano a
nascondersi lasciando trappole e nidi di resistenza che bloccano i loro
commando, anche i tank non riescono ad avanzare», spiega il tenente
Andreij, un soldato originario di Mariupol.
Ed è di fronte a questa inaspettata resistenza che i russi hanno deciso, ora, di rompere gli indugi. (La cronaca dell’assedio all’acciaieria di Mariupol, firmata da Lorenzo Cremonesi, è qui)
Pages: 1 2