Renzi: “Non conosceva le regole del gioco, voleva solo salvarsi la poltrona”
Conte si chiede come mai lei non abbia mai sentito il dovere di andare al Copasir su questi suoi sospetti e dice che forse lei teme di dover poi rispondere alle domande del Copasir. Sbaglia?
«Conte non pensi di risolvere il problema attaccando me. Il Copasir controlla l’azione dei servizi, non i sospetti dei parlamentari».
Ma lei è pronto a farsi sentire dal Copasir su Barr? Che dirà?
«Sono sempre pronto a rispondere alle domande del Copasir, ma sulla visita di Barr deve rispondere Conte e non io. Perché le risposte deve darle chi aveva la delega ai servizi, non chi come me è la parte lesa da uno stile istituzionale quanto meno discutibile. A meno che non ci sia qualcuno che pensa che davvero Obama e io abbiamo truffato le elezioni in Connecticut o in Ohio. Nel qual caso consiglio di farsi vedere da qualche specialista, possibilmente bravo».
Passando all’oggi lei rileva qualche ambiguità nella posizione di Conte su questa guerra?
«Il mio giudizio su Conte è notoriamente negativo, non solo per la politica estera. Perché sulla politica estera non puoi proprio giudicarlo: ha fatto tutto e il contrario di tutto. È stato sovranista e progressista, populista e democratico, filo Trump e filo Putin. Puoi giudicare uno dalle sue idee, ma se quello cambia le idee ogni mese che gli dici?»
E Draghi come le pare stia conducendo questa fase critica di rapporti economici e geopolitici?
«Bene. Draghi è la colonna solidissima di questo Paese. Chi lo critica non si rende conto di che cosa avremmo rischiato ad avere Conte in una fase drammatica come questa. Meno male che Draghi c’è»
Vede possibile un ripristino nel medio periodo dei rapporti tra Ue e Russia se il conflitto si fermerà o sta partendo una nuova guerra fredda trentennale?
«Sono pessimista. Cosa che di solito non sono mai. Ci vorranno decenni per recuperare un rapporto con la Russia. E per chi come me ama Dostoevskjy e San Pietroburgo, per chi ama il Bolshoj e il mistero russo questa è una ferita terribile. Serviranno generazioni, purtroppo, per tornare al dialogo tra Russia e Europa. Sarà una guerra congelata, che è ancora peggio della guerra fredda».
Come mai i sovranisti europei non si indeboliscono malgrado il bisogno di un’Europa forte e unita?
«Dipende molto da come andrà domenica a Parigi. Se vincerà Macron, l’Europa si salverà e potrà cambiare. Se vincerà Le Pen, sarà la fine dell’Ue per come la conosciamo. Anche per questo dico che stiamo tutti col Presidente Macron, ora più che mai».
Pensa che il governo durerà o si voterà a ottobre?
«Durerà, durerà. A ottobre si dovrà fare la legge di bilancio. Il voto sarà a primavera 2023. Ci sarà però un altro mondo politico, secondo me, anche perché i 5 stelle così come sono non arriveranno integri alle elezioni. Dunque, abbiamo ancora un anno, ma sarà lunghissimo».
Ma come fate, visto lo stato dei rapporti, a stare al governo insieme?
«È un governo di unità nazionale e ha un premier migliore di quello di prima».
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