Un gasdotto attraverso il Sahara: l’Algeria chiede aiuto a Roma

Allo stesso modo, l’Algeria spera che l’Italia dia una mano per rilanciare definitivamente il Nigal. L’idea del gasdotto Trans Sahariana arriva da lontano. Se ne è parlato per la prima volta alla fine degli anni Ottanta, ma il primo accordo di massima è del 2009, con un’intesa a tre firmata assieme a Niger e Nigeria. Più che le difficoltà tecniche, a fare da freno sono state quelle politiche, dovendo attraversare territori dove è forte la presenza della guerriglia (nel delta del Niger) e di combattenti islamici (Niger). Il supporto di un paese europeo sarebbe fondamentale per dare quella spinta definiva al progetto anche in termini di sicurezza.

Tra l’altro, l’Algeria potrebbe essere centrale anche per lo sviluppo di un altro progetto in campo energetico di cui si parla molto per i prossimi anni: la produzione di idrogeno da grandi impianti rinnovabili da inviare, sempre via tubo, in Europa. Di fatto, una revisione del progetto Desertec che prevedeva grandi campi di solare termodinamico per produrre energia da trasmettere nella Ue. Con l’idrogeno si potrebbero usare i tubi già esistenti, sia verso la Spagna che verso l’Italia.

REP.IT

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