I non detti di Conte tra Trump e Russia

Poi perché l’ex premier si presenta come il capo, non esente da ambiguità, di un M5S tuttora maggioranza in Parlamento, partner di quel Pd che Enrico Letta ha collocato su di una linea senza equivoci pro-Nato. Torna quindi il solito quesito: è ipotizzabile che nulla cambi nel centrosinistra se dovessero emergere altri particolari imbarazzanti o addirittura inaccettabili a proposito del biennio del doppio governo “grillino”? Senza dubbio in tali frangenti l’unità d’azione chiesta da Draghi rimane problematica. Ci sono i noti dissensi sui temi di politica economica ed energetica. Ma c’è qualcosa di più che tocca una zona grigia in politica estera su cui si cerca di gettare luce. Vedremo. Potrebbe essere il fattore decisivo in grado di spingere Letta e il Pd verso un chiarimento definitivo con i 5S.

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