Epatite nei bambini, allerta del ministero già il 14 aprile
di Margherita De Bac
Non ci sono elementi per spiegare gli episodi di epatite grave sconosciuta. In Italia 9 segnalazioni dai centri ma nessun allarme
Il 14 aprile con
una circolare alle Regioni il Ministero della Salute ha trasmesso alle
Regioni un’informativa sui casi di epatite acuta grave di origine
sconosciuta che aveva colpito già diversi bambini , di età prevalente fra 2 e 5 anni, prima in Scozia e poi in Inghilterra (60 in due mesi).
Il centro europeo
Ai centri italiani è stato raccomandato di inviare segnalazioni eventuali. Per il momento i casi sotto osservazione sarebbero 9
ma per il momento non c’è niente che faccia pensare allo stesso
fenomeno che anche l’ECDC, il centro europeo per il controllo delle
malattie infettive, ha portato all’attenzione degli Stati membri il 13
aprile. In contemporanea è partito l’allerta rilanciato dalle autorità
sanitarie italiane.
Al Bambino Gesù
Per ora l’unico episodio che si pensava potesse essere accostato a quelli del Regno Unito (epatite acuta grave di origine sconosciuta in assenza di virus A,B,C,D ed E) è il bambino ricoverato al Bambino Gesù di Roma dopo essere stato curato al Meyer di Firenze che subito lo ha «dirottato» sull’ospedale della Capitale, sede di un centro di trapianti pediatrici di fegato. L’origine di queste epatiti sconosciute va ancora accertata, chiariscono fonti del nostro ministero, e non trovano riscontro tutte le ipotesi avanzate (conseguenza del Covid, presenza di adenovirus, calo immunitario).
Infezione o tossicità?
Potrebbe trattarsi di un’infezione come di episodi di tossicità. In 4 anni in Italia sono stati effettuati 7 trapianti di fegato su bambini che presentavano alti valori di transaminasi, pure in assenza dei virus dell’epatite.
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