Ucraina Russia, le news di oggi sulla guerra | Zelensky: «Putin non si fermerà all’Ucraina, vuole altri Paesi». Scoperta nuova fossa comune
di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini e redazione online
Le notizie di sabato 23 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta: la Russia prende il controllo di 42 villaggi nel Donbass, altre fosse comuni rinvenute con le foto satellitari nei dintorni di Mariupol. Mosca parla di nuovi obiettivi della guerra
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La guerra in Ucraina è arrivata al 59esimo giorno e Mosca, per bocca
del vice comandante del distretto militare Sud, ha annunciato nuovi obiettivi della Russia nel conflitto:
«Pieno controllo del Donbass e del sud dell’Ucraina» per ottenere «un
corridoio terrestre che dalla Crimea arrivi alla Transnistria».
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Mosca ribadisce di aver preso Mariupol, ma dal battaglione Azov
insistono che non ci sarà alcuna «resa». I russi: «tregua umanitaria
solo quando gli ucraini alzeranno le bandiere bianche». Nessuna tregua
per la Pasqua ortodossa di domani.
• Le foto satellitari hanno rivelato la presenza di un’altra fossa comune nei dintorni di Mariupol: oltre a quella di Manhush (dove si pensa possano trovarsi 9000 corpi) le
autorità locali hanno diffuso le immagini di un seppellimento di massa
anche nel villaggio di Vynohradne: fino a mille civili potrebbero essere
sepolti lì.
• La Difesa Usa ha convocato per martedì prossimo nella
base aerea di Ramstein in Germania un incontro con governi e vertici
militari dei Paesi alleati di tutto il mondo per discutere degli
sviluppi della guerra. Il presidente del consiglio Draghi sta preparando
una visita a Kiev che potrebbe avvenire entro la metà di maggio.
Ore 08:13 – Il tasso di fiducia in Putin all’80,7%: il sondaggio in Russia
Dopo due mesi di guerra in Ucraina, il tasso di fiducia nel presidente russo Vladimir Putin è all’80,7%, un tasso simile a quello che aveva quando nel 2014 ci fu l’annessione della Crimea. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto dal Centro di indagine dell’opinione pubblica russo (Vciom), che sottolinea come il 20 febbraio scorso, quattro giorni prima dell’invasione, il gradimento di Putin fosse fermo al 67.2%. Per il sondaggio sono state interpellate 600 persone in 80 regioni russe dall’11 al 17 aprile scorsi.
Ore 07:57 – Per l’intelligence della Gran Bretagna i progressi russi sono limitati
«Nonostante l’aumento dell’attività, le forze russe non hanno fatto grandi progressi nelle ultime 24 ore, poiché i contrattacchi ucraini continuano a ostacolare i loro sforzi». È quanto si legge nell’ultimo aggiornamento sulla situazione in Ucraina nel 59/mo giorno dall’inizio dell’invasione russa, pubblicato dall’intelligence della Difesa britannica.
«Le forze aeree e marittime russe non hanno stabilito il controllo in nessuno dei due settori a causa dell’efficacia della difesa aerea e marittima dell’Ucraina che riduce la loro capacità di fare progressi notevoli», precisa l’intelligence riferendosi ai due principali teatri della guerra, a Sud e ad Est del Paese. Quanto a Mariupol, secondo Londra anche se i russi hanno affermato di aver conquistato la città portuale, «pesanti combattimenti continuano a svolgersi frustrando i tentativi russi di catturare la città, rallentando ulteriormente i loro progressi desiderati nel Donbass».
Ore 07:33 – Il «vuoto» di Makariv e i villaggi che non ci sono più
(Giusi Fasano, inviata a Makariv) «Il vuoto. Più mi guardo attorno e più sento il vuoto. Perché prima questi posti erano casa mia e adesso non sono più niente». Fedor Matsun ha 42 anni ed è un cappellano militare. In questi due mesi di guerra ha scandito il tempo con le cerimonie funebri e le benedizioni dei soldati caduti al fronte. Già questo basterebbe per piegare cuori che, come il suo, stanno in piedi a preghiere. Ma in più c’è il grande «vuoto» dei luoghi. Città che erano e che non sono più, con nomi strani che il mondo ha imparato a conoscere: Irpin, Bucha, Borodyanka, Hostomel, Horenka…
E Makariv, villaggio poco nominato e molto dimenticato a un’ora e un quarto di distanza da Kiev, verso Ovest. Anche se tutti si ostinano a definirlo villaggio in realtà ha quasi 10 mila abitanti e assomiglia più a uno dei nostri piccoli Comuni. Ci sono strade intere di villette rase al suolo, lungo il corso che taglia in due il centro non c’è più un solo edificio intonso, c’è la statale che porta dritta in paese con due enormi buchi nell’asfalto all’altezza del ponte sul fiume Zdvyzh. Questo intende il cappellano Fedor quando dice che questi posti «non sono più niente».
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