Mosca: in Ucraina morti 11 combattenti italiani. E avverte: «Ai mercenari non si applica il diritto umanitario internazionale»
Si attende l’attacco nel Donbass. Finora, secondo report dell’intelligence, i russi hanno continuato con «azioni propedeutiche alla manovra risolutiva», che viene ritenuta «probabile» entro la metà della prossima settimana: sul campo il «rapporto di forze è di due a uno» a favore della Federazione. Il Cremlino — sostiene un autorevole rappresentante della Farnesina — «già prevede una risposta dell’Europa sotto forma di nuove sanzioni. Allora prova a condizionare i Paesi dell’Unione con tentativi di intimidazione». Così viene interpretato il messaggio sui foreing fighters presenti in Ucraina. Sebbene resti da capire se davvero undici «combattenti di professione» italiani siano rimasti uccisi.
Sulla lettura della nota russa però, c’è uniformità di giudizio nell’esecutivo. Un esponente del governo spiega che Mosca è «stizzita per il nostro atteggiamento, giudicato provocatorio»: ripetutamente sono arrivati segnali pubblici e riservati sul fatto che «staremmo aiutando Zelensky inviando armi agli ucraini e sostenendo le sanzioni, invece di agevolare la soluzione del conflitto. Si tratta di una visione distorta della realtà, è evidente. Ma è come se stessero ammucchiando pretesti che alla fine giustificherebbero azioni ritorsive russe contro l’Italia».
Il rapporto di Mosca con Roma, per quanto teso, non si è completamente consumato. La prova tangibile è data dal fatto che i russi non hanno ancora risposto all’espulsione dei loro trenta diplomatici dall’Italia. La decisione del governo, presa in accordo e in contemporanea con gli altri partner europei, risale al 5 aprile. Da allora Putin ha fatto espellere rappresentanti di ambasciata di molti Paesi dell’Ue. Ma non ha proceduto contro gli italiani. Se il dittatore immagina così di trovare ancora sponde a Roma, ha già ricevuto risposta: le parole pronunciate l’altro ieri da Mattarella e la notizia che Draghi andrà a Kiev sono segnali inequivocabili.
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