Tasse e “Bella Ciao”. La sinistra di governo dei marziani di Leu
In pochi se ne sono accorti, ma al governo c’è anche Articolo Uno, il partitino di Speranza, che a Roma celebra un congresso con un unico candidato alla segreteria, il segretario Speranza medesimo, ovviamente riconfermato. Avendo più ministri che voti, il tema di Articolo Uno è trovare un modo per sopravvivere in Parlamento alle prossime elezioni, con i seggi dimezzati dal taglio dei parlamentari. Una prima ipotesi era quella di confluire tutti nel Pd, da dove vengono, ma il problema è che nel Pd non ce li vogliono perché i posti buoni in lista saranno pochi, ci manca solo di doverseli spartire con i profughi di Speranza. La strada quindi è quella di allearsi con Pd e M5s nel famigerato «campo progressista», nel quale la truppa di Speranza coprirà l’ala di sinistra-sinistra, il Pd quella di centro, e i grillini quella populista-qualunquista (settore magnificamente coperto da Conte), il ruolo che ha già nel governo Draghi, ma come alleato minoritario e ininfluente. E così il congresso di Articolo Uno (più noto come Leu, il nome del gruppo parlamentare di cui fa parte) si è aperto con il gruppetto dirigente che intona «Bella Ciao», in attesa di accogliere l’ospite Gianfranco Pagliarulo, l’ex comunista (già Pci, poi senatore cossuttiano) presidente dell’Anpi, che parteggia per la Russia e vuole smantellare la Nato. «Fatemi partire dai fondamentali. È la prima cosa che voglio dire: a a Milano alla grande manifestazione del 25 Aprile al fianco dell’Anpi. Il valore supremo dell’antifascismo va coltivato ogni giorno» dice Speranza, prima di ospitare sul palco Anastasia, una ragazza ucraina. Sono pacifisti, sono a fianco dell’Anpi, ma sono pur sempre nel governo Draghi, fermamente atlantista, infatti – controvoglia – hanno dovuto votare l’invio delle armi a Zelensky. Perciò il ministro ammicca all’Anpi e a tutto il mondo della sinistra anti-americana che, più o meno apertamente, è per il disimpegno dell’Italia nel conflitto ucraino, ospita sul palco il segretario della Cgil Maurizio Landini per il quale se continuiamo ad aiutare Kiev «c’è il rischio concreto che si trasformi in guerra nucleare». Ma Speranza deve tenere insieme anche la linea della sua maggioranza, per cui ricorda che «tutti i Paesi europei si sono giustamente schierati al fianco dell’Ucraina. Non ci si poteva voltare dall’altra parte. Si tratta di un’ aggressione ingiustificabile. Non possono esserci zone grigie o giudizi a metà».
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