In fiamme deposito di carburante in Russia Gli Usa: Kiev può vincere, con le armi giuste Mosca «nasconde il numero dei suoi morti»

Ore 07:42 – Mosca «intende nascondere alla popolazione il vero numero dei suoi morti»

Il ministero della Difesa russo ha chiesto che le compensazioni per le famiglie dei soldati caduti in guerra vengano coordinate dalle autorità militari e non — come di solito avviene in questi dasi — da autorità civili. Non si tratta di un passaggio neutro: come nota il ministero della Difesa britannico nel suo quotidiano, prezioso aggiornamento di intelligence militare, questo può «indicare il desiderio di nascondere alla popolazione l’entità reale delle perdite».

Al momento — è bene ricordarlo — non ci sono conferme sul numero di militari russi uccisi o feriti in guerra: Kiev sostiene di aver ucciso oltre 20 mila soldati di Mosca, ma che però ha evitato di fornire aggiornamenti sul punto.

Il punto quotidiano degli 007 militari di Londra contiene altre due informazioni rilevanti:

– «La Russia, che ora ha cambiato il suo obiettivo e vuole occupare tutto il Donbass, non ha ancora compiuto passi avanti significativi, limitandosi alla conquista di aree minori»;

– La decisione di Putin di assediare l’acciaieria dove si concentra la resistenza ucraina a Mariupol «significa che molte unità russe restano bloccate nella città, e non possono essere dislocate altrove: la difesa di Mariupol ha esaurito le capacità di molte unità russe, riducendone la capacità di combattere».

desc img
Ore 07:28 – Draghi prepara il viaggio a Kiev

Le possibilità di un ritorno di Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati sono, al momento, minime. Ma l’Italia prova — insieme con altri Paesi — a non trascurare nessuno spiraglio.

Così, scrive Marco Galluzzo, «se da un lato il governo di Mario Draghi è in procinto di definire un cambio di passo nelle forniture militari a Kiev, inviando anche mezzi pesanti di artiglieria e cingolati, dall’altro si continua a lavorare per avere un ruolo di garanzia, quando sarà possibile, nella cornice di un accordo di pace lontano ma prima o poi necessario.

Anche per questo la diplomazia italiana, su input di Palazzo Chigi, sta organizzando un vertice fra Roma ed Ankara, allargato alle compagini governative dei due Paesi».

Non si tratta di una scelta casuale, visto il ruolo decisivo che la Turchia potrebbe giocare nei negoziati.

Intanto «Draghi continua la quarantena dopo aver preso il Covid, lavora da remoto da Città della Pieve, la sua abitazione di campagna in Umbria. La negativizzazione dovrebbe essere alle porte. Il viaggio a Kiev, sulla scia di quelli già compiuti da molti capi di governo della Ue, e ieri anche dal segretario di Stato americano, sembra confermato nei prossimi giorni, quasi certamente prima della visita alla Casa Bianca, intorno al 10 maggio».

Ore 07:20 – I primi video del rogo di Bryansk

Emergono i primi video del rogo di Bryansk — mentre è ancora misteriosa l’origine dell’incendio nel deposito di carburante.

Nei giorni scorsi, in Russia, alcuni incendi di origine rimasta misteriosa avevano colpito centri di ricerca militari: ne aveva parlato Marco Imarisio:

«Un rogo in quella che viene considerata come la Cape Canaveral russa non può passare inosservato. Non di questi tempi. Soprattutto se arriva dopo altri due incendi sospetti avvenuti nei giorni scorsi, uno all’Istituto di ricerca per la difesa aerospaziale a Tver e un altro all’impianto chimico Dmitrievsky a Kineshma. Sono tutti luoghi strategici, per la loro stessa natura. Ma l’incidente nel polo industriale di Korolyov, alle porte di Mosca, che ospita numerosi stabilimenti legati alla produzione di energia e componentistica aerospaziale, tra cui il Centro scientifico russo dedicato allo sviluppo di razzi e veicoli spaziali, e RKK Energija, ovvero la società che si occupa di attività correlate al volo spaziale, ha un notevole valore simbolico. E infatti le immagini dei capannoni e degli uffici in fiamme sono state mostrate con una certa soddisfazione da diversi canali social ucraini, che le hanno considerate come la prova definitiva di una azione di sabotaggio antirussa.

Anche fonti vicine al Cremlino non hanno escluso questa ipotesi, e il riserbo con il quale viene trattata la vicenda dai media di Stato, che nella loro opera di propaganda tendono a non dare mai notizie di natura negativa, lascia aperta la porta a ogni possibile interpretazione. Invece l’istituto di ricerca delle truppe della Difesa aerospaziale di Tver praticamente distrutto dall’incendio, nei mesi scorsi è stato al centro di uno scandalo finito in un’inchiesta condotta dal Comitato investigativo russo sulla cui base è stata aperta una causa penale nei confronti dell’intera dirigenza dell’ente con a capo l’ormai ex direttore generale Sergey Yagolnikov. I vertici dell’istituto con il benestare del dirigente assumevano «anime morte», cioè persone che lavoravano alle ricerche solo sulla carta ma per loro si erogavano invece stipendi veri. Così i truffatori avrebbero intascato quasi 300 milioni di rubli (quasi 4 milioni di euro)».

Ore 07:09 – I tennisti russi agli Internazionali d’Italia di tennis

Ci saranno, i tennisti russi, agli Internazionali d’Italia di tennis, a Roma? La domanda — al momento — non ha una risposta: e a renderla di stretta attualità è stata la scelta operata dai dirigenti del torneo di Wimbledon, uno dei 4 trofei dello Slam, di escludere gli atleti russi dalle gare. Decisione criticata non solo dalle autorità del tennis mondiale, ma anche da singoli giocatori (a partire da Novak Djokovic).

Sul tema — con una intervista al Corriere – interviene ora Giovanni Malagò, presidente del Coni. E la sua risposta è netta: il tennis deve «seguire le indicazioni del Cio. Dico no ai tennisti russi agli Internazionali di Roma».

Certo, la Federtennis è contraria: «Ma la raccomandazione del Cio è nata dopo che la Russia ha commesso una gravissima violazione, mai successa in era moderna, la rottura della tregua olimpica durante i Giochi paralimpici. Ma ci rendiamo conto? Tutte le più importanti federazioni internazionali, sottolineo tutte (tranne la Federbasket europea che ha preso tempo, ma attenzione, l’Italia dei canestri, il suo presidente, l’amico Gianni Petrucci, ha già detto che la Nazionale non giocherà contro la Russia) hanno accolto e seguito le raccomandazioni del Cio. Solo il mondo del tennis si è stupito che Wimbledon abbia aderito al dettato del mondo olimpico internazionale».

E quindi ora che cosa accadrà? «Ora Draghi prenderà la decisione migliore per il Paese», dice Malagò.

L’intervista integrale è qui.

Ore 07:03 – Le polemiche sulla missione del segretario dell’Onu

Finita la missione-lampo di Blinken e Austin, rientrati nella mattinata di oggi in territorio polacco, inizia ora quella di Antonio Guterres, il segretario generale dell’Onu.

Guterres sarà oggi ad Ankara, domani a Mosca e giovedì a Kiev: un programma che ha fatto scattare forti critiche da parte ucraina.

«Non è una buona idea andare a Mosca: non capiamo la sua intenzione di parlare col presidente russo Vlamdimir Putin», ha detto Igor Zhovka, vicecapo dello staff di Zelensky, avvisando che Guterres «non è autorizzato» a parlare per conto del governo ucraino nei suoi sforzi di pace.

«Anche molti parlamentari americani, democratici e repubblicani, hanno fatto la stessa osservazione», nota il corrispondente da Washington del Corriere, Giuseppe Sarcina, e «l’Amministrazione Biden ostenta indifferenza».

Ore 06:41 – L’incendio nel deposito di carburante russo a Bryansk

Un enorme incendio è scoppiato in un deposito di carburante a Bryansk, in Russia, non lontano dal confine con l’Ucraina. A confermarlo sono state le agenzie di stampa russe, che non hanno però fornito dettagli né sul numero di eventuali vittime, né sulle possibili cause dell’esplosione.

Non ci sono dettagli, al momento, neppure sul fattoche questo rogo sia collegato alla guerra in Ucraina, anche se l’esercito russo, giorni fa, aveva detto che elicotteri ucraini avevano colpito «edifici residenziali» nell’area, ferendo 7 persone.

Bryansk si trova a 150 chilometri dal confine con l’Ucraina, vicino alle regioni di Sumy e Chernihiv.

Ore 06:30 – Le promesse degli Stati Uniti a Zelensky

Il segretario di Stato e quello alla Difesa americani Antony Blinken e Lloyd Austin si sono recati ieri a Kiev, in quella che è stata la prima visita di altissimi rapprsentanti dell’Amministrazione di Joe Biden in Ucraina dall’invasione russa, e sono rientrati stamani in territorio polacco.

Durante il loro viaggio, Blinken e Austin hanno annunciato due importanti sviluppi:
– il graduale ritorno a partire da «questa settimana» di una presenza diplomatica Usa in Ucraina;
– un ulteriore aiuto militare, «diretto e indiretto» di oltre 700 milioni di dollari a Kiev. Circa 300 milioni serviranno per consentire a Kiev di acquisire sul mercato gli armamenti di cui ha bisogno; il resto andrà agli alleati regionali dell’Ucraina che hanno fornito aiuti militari e hanno bisogno di ricostituire le loro scorte di armi.

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.