La vittoria di Macron, la marcia scortato dai ragazzi: “Da oggi sarà un’era nuova”

Ora, come ha detto dal palco, sa bene che spetta a lui il compito di riconciliare il Paese, ricucire le divisioni che esistono profonde nella società francese. Forte di un altro primato – cinque anni fa fu il più giovane della storia repubblicana, ieri il primo a centrare il secondo mandato senza essere passato mai per la coabitazione – dovrà mostrarsi disponibile, pronto all’ascolto: il vago richiamo di ieri sera a un “metodo rifondato” non basterà ai tanti elettori di sinistra che aspettano da lui un segnale. Tra i primi provvedimenti entro l’estate vorrebbe varare una legge eccezionale per migliorare il potere d’acquisto, il cavallo di battaglia di Marine Le Pen in campagna elettorale. Poi però verrà il momento della riforma delle pensioni: la sua proposta è di alzare l’età pensionabile dai 62 ai 65 anni, ma negli ultimi giorni aveva un po’ annacquato il progetto, «non è un feticismo», aveva cercato di ridimensionarlo.

Anche perché tra meno di due mesi si terranno le elezioni legislative. Mélenchon, a cui è sfuggito il ballottaggio per un pugno di voti, sta già mobilitando le truppe e prendendo contatti con ecologisti e comunisti per riuscire nell’impresa di imporsi come primo ministro. La sinistra che ha contribuito al suo trionfo, ieri sera, vuole contare. Molto più di quanto abbia fatto nel primo quinquennato all’Eliseo. Da domani, il nuovo presidente Macron dovrà tenerne conto. —

LA STAMPA

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