Derussificare le città. Kiev smantella l’arco, Novhorodske vuole chiamarsi New York
di Marco Lupis
KIEV – È sempre stata uno dei simboli della capitale dell’Ucraina, ma tra poco – insieme ai molti legami con il comune passato sovietico e russo della città – sparirà insieme ai nomi di molte vie, come Moskva Street, che diventerà una strada dedicata ai martiri della Resistenza Ucraina contro l’invasore. Eretto nel 1982 per commemorare la riunificazione dell’Ucraina con la Russia, l’imponente monumento che commemora “l’amicizia” tra ucraini e russi verrà rimosso e smantellato a partire da oggi, ha detto il sindaco della capitale. Il monumento venne “donato” alla città dalle autorità sovietiche in occasione della “riunificazione di Ucraina e Russia”. Fu un gesto significativo all’epoca, in coincidenza non solo con il 60° anniversario dell’istituzione dell’Urss, ma anche con il 1500° anniversario della nascita di Kiev. Ora l’enorme manufatto – che aveva resistito fino ad oggi (anche se qualcuno vi aveva dipinto una significativa crepa in mezzo…) – verrà demolito. “Gli otto metri di metallo della scultura cosiddetta ‘dell’amicizia di due popoli’ saranno rimossi dal centro di Kiev” ha detto ancora il sindaco, l’ex campione del mondo di pugilato Vitali Klitschko. Mentre l’immenso arco in titanio a forma di arcobaleno che estende sul monumento, originariamente chiamato Arco dell’amicizia popolare – rimarrà, ma, ha precisato il sindaco “sarà rinominato ed evidenziato con i colori della bandiera ucraina”.
L’arco è sempre stato simbolo di discordia, tanto che già nel 2018, artisti locali e attivisti per i diritti umani vi avevano dipinto sopra l’ormai celebre “crepa” nera, nell’anniversario dell’Holodomor, la carestia del 1932-1933, causata dalle folli politiche di Stalin. “L’Arctic Friendship Arc è un monumento al totalitarismo. Dedichiamo questo crack ai problemi dell’annessione della Crimea e ai prigionieri di guerra ucraini”, avevano dichiarato gli autori in una nota.
Il tema dei nomi delle strade che ricordano personalità del mondo russo o, peggio ancora, date o eventi legate al passato sovietico, appare ancora più sentito. Ad Uzhgorod, al confino con Polonia e Ungheria, vogliono “de-russificare” la città, hanno detto gli abitanti, così sono finite nel mirino le vie dedicate a Gagarin, Pushkin e Chechov. “Strade, piazze, vicoli della nostra città prendono il nome da politici, letterati e personaggi russi che non hanno niente a che vedere con la Transcarpazia e Uzhgorod, e quindi sono un brutto ricordo della precedente politica culturale sovietica”, si legge nella lettera inviata dalle autorità locali all’agenzia di stampa ucraina Unian. Tra le strade da rinominare c’è anche quella intestata al primo uomo nello spazio, il cosmonauta russo Yuri Gagarin. Il documento chiede anche la rimozione del busto del poeta russo Aleksandr Pushkin dalla piazza a lui dedicata. Che naturalmente dovrà cambiare nome anche quella. “In questi giorni abbiamo nuovi eroi che sacrificano la loro vita per il nostro Paese. Dobbiamo perpetuare e custodire la loro memoria” hanno scritto i cittadini di Uzhgorod.
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