Derussificare le città. Kiev smantella l’arco, Novhorodske vuole chiamarsi New York

Kiev – o meglio Kyiv in ucraino, perché anche il modo in cui si chiamano le cose diventa importante in questa terribile guerra – aveva già cominciato a fare i conti col suo passato russo-sovietico quando, negli anni passati, dopo la rivoluzione EuroMaidan, nel 2018 il grande ponte Moskovskyi che attraversa il fiume Dniepr era diventato Pivnichnyi, cioè “ponte del Nord”, mentre addirittura alcune città ucraine avevano cambiato il proprio nome: Dnepropetrovsk era diventata Dnipro, e Artemovsk, Bahmut, per esempio. Ma il caso più eclatante è quello degli abitanti di Novhorodske, una cittadina nel pieno dei furiosi combattimenti in Donbass, non lontano da Donetsk, che hanno chiesto la governo di cambiare il nome della loro cittadina in New York. La commissione parlamentare a Kyiv ha già espresso un primo parere favorevole, e ora l’approvazione definitiva dovrà venire dal Parlamento.

La storia di Novhorodske è davvero particolare: venne fondata da coloni tedeschi nel 1846 proprio con il nome di New York. Per quasi un secolo la cittadina prospera, grazie all lavoro e all’impegno dei discendenti dei primi coloni, che si dedicano con profitto soprattutto all’agricoltura. Fondano le loro scuole, ed essendo molto religiosi, preferiscono una vita isolata, segnata dal ritmo delle stagioni, quasi da amish. Sarà la rivoluzione bolscevica a rompere l’incanto e la pace bucolica della cittadina, quando i sovietici costringeranno i discendenti dei tedeschi ad un esodo che continuerà durante la seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra, in piena guerra fredda, la città cambia improvvisamente nome: nel 1951 diventa Novhorodske, forse perché il nome ricordava troppo ai sovietici gli odiati americani. Per un po’, comunque, la comunità continua a prosperare e crescere, almeno fino al crollo dell’Unione Sovietica, nei primi anni ’90. Poi il rapido declino. Oggi, tre decenni dopo, la città è in ginocchio per la guerra, e i suoi abitanti sono in preda alla disperazione. Le poche industrie sono chiuse e bombardate, e la città si trova vicino alla linea del fronte dove infuriano i combattimenti.

Quando c’erano i tedeschi, la strada principale si chiamava Gartenstrasse (via del giardino), ed oggi si può ancora visitare una vecchia cartiera ed edifici scolastici dai nomi teutonici, rovinati dal tempo. Il nome Novhorodske non piace agli abitanti perché ricorda loro il passato russo e più ancora il periodo sovietico. Nessuna pretesa di richiamare New York City, solo la voglia di tornare alle origini e, nello stesso tempo, poter credere in un futuro diverso. Sperano che un nuovo nome possa significare una nuova vita per la città e per i suoi abitanti. Speranze comunque infrantesi contro i missili e i carrarmati dell’esercito di Putin.

L’HUFFPOST

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