Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Esplode deposito in Russia. «Putin vuole smembrare l’Europa»
Ore 08:03 – L’Ucraina continua a mantenere il controllo dello spazio aereo, dice Londra
Sin dalle prime ore
del conflitto, la Russia ha cercato di assicurarsi il controllo dello
spazio aereo dell’Ucraina. Eppure fino ad ora —sorprendentemente, vista
la sproporzione delle forze in campo — Mosca non è ancora riuscita ad
assicurarselo: a scriverlo, nel suo aggiornamento quotidiano, è il
ministero della Difesa britannico.
«La Russia», si legge nel briefing dell’intelligence militare «non è
riuscita a distruggere l’Aeronautica ucraina, né a neutralizzare le
difese aeree del Paese: il che significa che le forze di Kiev
rappresentano ancora un rischio per i velivoli russi.
L’attività aerea di Mosca si concentra nel sud e nell’est
dell’Ucraina e fornisce appoggio alle truppe di terra. La Russia ha
infatti un accesso molto limitato alle regioni settentrionali e
occidentali dell’Ucraina e limita le sue azioni offensive ad attacchi
con armi a lunga gittata».
Per quanto riguarda la situazione — devastante — a Mariupol, la
Difesa britannica spiega che «con ogni probabilità la maggioranza degli
attacchi aerei russi sull’acciaieria vengono realizzati con bombe non
guidate, che aumentano il rischio di colpire la popolazione civile».
Ore 07:44 – Gli stupri di guerra: «400 denunce per violenza sessuale, anche su bambini»
La commissaria ai
Diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, ha rivelato che
sono già almeno 400 le denunce contro soldati russi per violenze
sessuali compiute su donne e bambini arrivate dall’1 al 14 aprile al
numero istituito dal Parlamento ucraino per presentare segnalazioni e
ricevere assistenza psicologica.
Denisova ha detto che dopo aver messo a disposizione dei cittadini il numero pubblico, le segnalazioni continuano a crescere.
Da settimane si moltiplicano segnalazioni di stupri compiuti da militari russi: le prime erano state raccolte dal sindaco di Brovary, vicino a Kiev, e raccontate qui da Lorenzo Cremonesi.
Ore 07:37 – Zelensky: Putin vuole smembrare e ridisegnare l’Europa centro-orientale
Le parole pronunciate
ieri da Nikolay Patrushev, tra i massimi e più ascoltati consiglieri di
Vladimir Putin, non erano casuali. E a Kiev, dove conoscono bene il loro
peso, sono state ascoltate con attenzione.
Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo consueto
messaggio notturno alla nazione (e al mondo), ha accusato la Russia di
Putin di volere smembrare e ridisegnare i confini dell’Europa centrale e
occidentale.
«L’obiettivo finale della leadership russa non è solo quello di
impadronirsi del territorio dell’Ucraina, ma di smembrare l’intera
Europa centrale e orientale e sferrare un colpo globale alla
democrazia», ha detto Zelensky: riferimento esplicito a quanto detto
ieri da Patrushev (che parlava di uno smembramento dell’Ucraina come
risultato finale delle «politiche messe in atto dal governo di Kiev e
dai suoi alleati»).
Secondo Zelensky, per raggiungere il suo obiettivo Putin è pronto ad
allargare il perimetro del conflitto alla Transnistria: «ovviamente»,
ha detto, riferendosi alle due esplosioni registrate nella repubblica
separatista filorussa della Moldova, «questo viene fatto per
destabilizzare la situazione nella regione», ad opera dei servizi
segreti russi.
Ore 07:29 – L’esito del vertice di Ramstein, con i Paesi che sostengono l’Ucraina
(Giuseppe Sarcina)
Quattro-cinque settimane per «sconfiggere» Vladimir Putin, con gli
Stati Uniti al comando di un «gruppo di contatto» formato da 43 Paesi.
Con il vertice di Ramstein di ieri si è aperta una nuova fase militare — e anche politica — del conflitto.
È un cambio di passo studiato da settimane dal Pentagono,
naturalmente con l’avallo del presidente Joe Biden, e assecondato dagli
alleati della Nato.
Ieri il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ha accolto gli altri
ministri nella base americana in Germania con un senso di urgenza: «Le
prossime settimane saranno decisive. L’Ucraina può vincere e penso che tutti noi dovremmo fare il possibile per aiutarla. Ma ora occorre fare presto, non c’è tempo da perdere, dobbiamo muoverci con il ritmo della guerra».
Praticamente tutti i partecipanti ne hanno preso atto. Il caso più vistoso è quello della Germania,
che ha accantonato la prudenza iniziale. La ministra della Difesa
Christine Lambrecht si è presentata al vertice con l’annuncio più
sostanzioso: la consegna di un numero non ancora precisato di blindati Gepard (o
Cheetahs) dotati di cannoni anti-aereo. La Krauss-Maffei Wegmann,
industria bavarese, ha fatto sapere di aver circa 50 semoventi pronti
per la consegna.
La riunione è stata aperta dal ministro della Difesa ucraino,
Oleksiy Reznikov che ha elencato i bisogni dell’esercito schierato nel
Sudest del Paese. Oltre a quello della Germania, ci sono stati gli
impegni pubblici di Gran Bretagna (missili anti-aereo) e Canada (otto
blindati).
L’Italia ha confermato la fornitura di un secondo round di sistemi
anti-aereo, anti-carro, oltre a mortai e munizioni. Nei prossimi giorni
dovrebbero partire anche ordigni più pesanti.
Leggi l’articolo completo qui.
Ore 07:25 – Le armi all’Ucraina, e l’Italia (con il no dei 5 Stelle)
(Marco Galluzzo)
L’Italia manterrà l’impegno assunto, continuerà a mandare armi alla
resistenza ucraina, ritiene che il suo ruolo in questo contesto sia
indispensabile, come quello di tutti i Paesi, Nato e non, che stanno
aiutando l’esercito aggredito a difendersi. Un secondo decreto del
governo è in arrivo nelle prossime ore e conterrà più o meno lo stesso
gruppo di armamenti che è stato già inviato al governo di Zelensky, ed è
in stato di preparazione un terzo decreto da parte del governo Draghi,
che alzerà il livello degli aiuti militari, inviando a Kiev anche
cingolati e artiglieria pesante.
Ma per Giuseppe Conte — leader dei 5 Stelle, partito che fa parte
della maggioranza di governo — non è condivisibile un salto di qualità
nella fornitura di armi: «Abbiamo chiesto a Draghi e Guerini di venire a
riferire in Parlamento, affinché ci sia condivisione di questo
indirizzo politico. Il M5S si oppone all’invio di aiuti militari e a
controffensive che esulino dal perimetro del legittimo esercizio del
diritto di difesa, di cui all’articolo 51 della Carta dell’Onu, da parte
dell’Ucraina».
Una «linea del Piave» che irrita il Pd.
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Ore 06:32 – Kiev: colpito e distrutto sistema missilistico russo nell’Isola dei Serpenti
Le forze armate ucraine hanno dichiarato di aver colpito postazioni russe sull’Isola dei Serpenti, in particolare il posto di comando. Nel corso dell’attacco sarebbe stato distrutto un sistema missilistico antiaereo Strela-10. Lo rende noto il Comando Operativo `Sud´, secondo quanto riportato dalla Ukrainska Pravda. Sempre secondo il comando ucraino le truppe russe hanno cercato di avanzare verso la regione di Mykolayiv vicino ai villaggi di Tavriyske e Nova Zorya, ma non hanno avuto successo, subendo perdite significative fino a ritirarsi.
Ore 05:35 – Cnn mostra video con le truppe russe accanto ai cadaveri a Bucha
Un video esclusivo della Cnn sembra smentire la difesa delle autorità russe che hanno negato qualsiasi responsabilità sulla strage di civili a Bucha. Secondo quanto riferito e mostrato dall’emittente tv, in un video registrato da un drone fra il 12 e il 13 marzo e geolocalizzato per verificarne l’autenticità, si vedono mezzi e truppe di Mosca transitare in strada accanto ai cadaveri di civili. Il video dimostrerebbe quindi che il massacro non è avvenuto, come sostenuto dal Cremlino, dopo la ritirata delle truppe russe. Qui l’articolo completo.
Ore 04:58 – Deposito di munizioni in fiamme in Russia
Un deposito di munizioni è in fiamme vicino al villaggio di Staraya Nelidovka nella regione di Belgorod, nella Russia occidentale, vicino al confine con l’Ucraina: lo scrive il governatore della regione Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram, secondo quanto riportato dalla Tass. «Ho appena contattato il capo dell’insediamento rurale di Golovinsky, Denis Zolotukhin. Secondo le informazioni preliminari, un deposito di munizioni è in fiamme vicino al villaggio di Staraya Nelidovka», ha scritto. Gladkov ha affermato che non sono stati segnalati danni a edifici residenziali o vittime civili. Ha poi aggiunto sul suo canale Telegram che forti scoppi, simili a esplosioni, sono stati uditi nella città di Belgorod, nella Russia occidentale, non lontano dal confine con l’Ucraina a partire dalle 3:35 ora di Mosca. «Intorno alle 3:35 sono stato svegliato da un forte rumore, come un’esplosione. Mentre stavo scrivendo questo post, si sono sentite altre tre esplosioni», ha scritto Gladkov, secondo la Tass. Le cause dell’incendio non sono state ancora rese note, ma da giorni gli analisti si interrogano sulla posta di eventuali sabotaggi dietro ai numerosi incidenti registrati in infrastrutture militari, ma non solo, registrati in Russia da quando è scoppiata la guerra, come ricostruito in questo articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio.
Ore 03:43 – Dall’Australia 6 obici e munizioni per l’Ucraina
L’Australia invierà sei obici M777 e munizioni all’Ucraina, come parte di uno stanziamento di 26,7 milioni di dollari in dotazioni militari, come risposta alla «brutale, implacabile e illegale invasione della Russia». Lo hanno annunciato in una nota il primo ministro Scott Morrison e il responsabile della Difesa Peter Dutton. «Questa ulteriore assistenza militare sosterrà ulteriormente l’Ucraina nella sua risposta alla brutale, implacabile e illegale invasione della Russia», hanno scritto i due uomini politici. «I 26,7 milioni di dollari di nuovo sostegno all’Ucraina portano il contributo totale dell’Australia all’assistenza militare difensiva all’Ucraina a oltre 225 milioni di dollari», hanno aggiunto.
Ore 03:22 – Il Canada invierà 8 blindati all’Ucraina
Il Canada ha finalizzato un contratto per l’acquisto di otto mezzi militari blindati prodotti da Roshel. «Li forniremo ai nostri amici ucraini il più presto possibile», ha scritto su Twitter la ministra della Difesa canadese, Anita Anand.
Ore 02:44 – Kiev: la Russia ha lanciato 1300 missili dall’inizio dell’invasione
La Russia ha lanciato 1.300 missili contro l’Ucraina dall’inizio dell’invasione, il 24 febbraio scorso. Lo ha annunciato il viceministro della Difesa Anna Malyar, riferisce Ukrinform. «Secondo i nostri dati, le loro riserve sono già più che dimezzate», ha aggiunto spiegando che i missili in questione sono tutti quelli lanciati dalle forze aeree, quelle marittime e terrestri.
Ore 02:28 – La Borsa di Tokyo apre in forte calo
La Borsa di Tokyo avvia la seduta in netto ribasso, seguendo la pesante contrazione del mercato azionario Usa, in particolare la tecnologia, con il listino Nasdaq ai minimi da inizio anno, dopo i primi risultati trimestrali del comparto deludenti. Preoccupa l’aumento dei contagi da Covid in Cina, l’inasprimento del conflitto in Ucraina e i timori di un rialzo dell’inflazione negli Stati Uniti. In apertura l’indice di riferimento Nikkei segna una flessione dell’1,55% a quota 26.286,12, con una perdita di oltre 400 punti. Sul fronte valutario lo yen si rafforza sul dollaro a 127,30, e sull’euro a 135,50.
Ore 02:09 – Zelensky: il mondo libero ha diritto all’autodifesa
«Il mondo libero ha diritto all’autodifesa», ha dichiarato martedì sera il presidente ucraino Zelensky nel corso della conferenza stampa congiunta a Kiev con il capo della Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi. «Non ci sono quasi più persone nel mondo libero che non capiscano che la guerra della Russia contro l’Ucraina è solo l’inizio», ha aggiunto. «L’obiettivo finale della leadership russa non è solo quello di impadronirsi del territorio dell’Ucraina, ma di smembrare l’intero centro e l’est dell’Europa e assestare un colpo globale alla democrazia. Pertanto, il mondo libero ha diritto all’autodifesa. Ed è per questo che aiuterà ancora di più l’Ucraina».
Ore 00:42 – Casa Bianca: non si può vincere una guerra nucleare
. «Non si può vincere una guerra nucleare. E ovviamente, il nostro obiettivo continua ad essere quello di invitare a ridurre la retorica». Così Jen Psaki, portavoce della casa Bianca, nel consueto briefing.
Ore 00:22 – Stop definitivo al campionato di calcio ucraino, non c’è vincitore
I club ucraini, riuniti martedì in assemblea generale, hanno deciso di terminare anticipatamente la stagione del campionato di calcio, sospeso a febbraio a causa dell’offensiva russa in Ucraina, senza assegnare il titolo di campione. Lo ha annunciato la Lega ucraina. «La classifica al 24 febbraio 2022 sarà la classifica finale per la stagione 2021-2022 e non verrà assegnato alcun titolo», ha scritto la Premier League ucraina (UPL) in una dichiarazione pubblicata sul suo sito web. «Questa decisione è stata sottoposta all’approvazione del comitato esecutivo della federazione calcistica ucraina», ha affermato l’UPL. Lo Shakhtar Donetsk, leader del campionato davanti alla Dinamo Kiev al momento dell’interruzione del campionato, quindi non vince il titolo di campione ma dovrebbe ottenere il primo posto di qualificazione con l’accesso ai turni preliminari di Champions League, così come la Dinamo, seconda.
Ore 00:21 – In Germania istituito centro per l’invio di armi in Ucraina
Il Dipartimento della Difesa Usa ha istituito un centro di controllo per coordinare con gli alleati le spedizioni e «snellire la consegna» dell’assistenza militare all’Ucraina a Stoccarda, in Germania, all’interno dell’area di responsabilità del comando europeo degli Stati Uniti. Lo ha riferito ai giornalisti un alto funzionario della difesa statunitense, riporta la Cnn. Il centro di controllo Eucom dell’Ucraina, o Eccu, ha sede presso il quartier generale del comando europeo degli Stati Uniti a Stoccarda ed è gestito da un generale statunitense a due stelle, ha affermato il funzionario.
CORRIERE.IT
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