Bonomi: “Le imprese non hanno spazio per l’aumento dei salari”. Ma l’Istat avverte: “Rischio perdita di 5 punti di potere di acquisto nel 2022”
MILANO – Di fronte alla corsa dell’inflazione le imprese non hanno la possibilità di aumentare gli stipendi, quinidi la strada per dare respiro ai lavoratori non può essere quella della detassazionedegli aumenti. Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi intervenendo all’assemblea di Unindustria, tornando sullo scontro a distanza con il ministro Orlando. “Famiglie e Imprese stanno soffrendo in maniera forte, dobbiamo dare risposte e mettere più soldi nelle tasche degli italiani ma la strada non è la detassazione degli aumenti salariali. Le imprese non hanno spazio per gli aumenti salariali, con l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime”, ha detto Bonomi. “Chi dice ti faccio pagare meno l’aumento salariale è gente che non ha mai frequentato un giorno di fabbrica”.
Istat: “Nel 2022 rischio perdita di potere di acquisto di 5 punti”
Intanto secondo l’Istat nel 2022 le retribuzioni contrattuali nella media annua dovrebbero crescere dello 0,8%. Un avanzamento modesto a fronte di una previsione di aumenti dei prezzi che nell’anno in corso dovrebbe toccare il 5,8% e che già ora osservando la variazione acquisita, cioè il dato che si reelizzerebbe in caso di variazioni nulle fino alla fine dell’anno, si attesta al 5,2%. “Nel primo trimestre del 2022 – scrive l’Istat – la crescita delle retribuzioni contrattuali rimane contenuta.
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