Crimea, perché abbattere il ponte di Putin ora è diventato cruciale per Zelensky

Il 27 aprile un secondo attacco, a distanza di mezza giornata dal primo, ha definitivamente messo fuori uso il ponte Zatoka. Gli operai sono al lavoro per ripristinarlo, ma è opera lunga e complicata. E se anche ci riusciranno, resterà sempre un bersaglio facile per i sottomarini che sparano i loro Kalibr dal bel mezzo del mar Nero, come si è poi capito. Come a dire: lavorate, lavorate, tanto ve lo buttiamo giù un’altra volta.

Tre giorni più tardi, la risposta ucraina. Salta in aria il ponte ferroviario che collegava direttamente la Crimea al paese di Yakimivka, vicino a Melitopol. “Serviva agli occupanti per rifornire il loro esercito di armi e carburante”, ha detto Serhiy Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare di Odessa. Le immagini dimostrano che la struttura portante è distrutta. Era una delle due linee ferroviarie con la Crimea. Ne resta una, ed è il ponte di Putin camionista.

REP.IT

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