M5S sotto il peso dei debiti: dopo il contratto a Beppe Grillo i creditori battono cassa

di Matteo Pucciarelli

Fornitori, analisti, esperti e professionisti. Con qualcuno che ha messo in mora il M5S perché, dopo aver emesso fattura ormai da mesi e mesi, i soldi non sono mai arrivati. A fine marzo Enrica Sabatini, socia con Davide Casaleggio di Rousseau, lo aveva detto chiaro e tondo: “Ci sono più soggetti che si sono dovuti rivolgere agli avvocati per avere ciò che gli spetta. È imbarazzante: professionisti costretti a vie legali verso una forza politica che governa il Paese, ma che non ha neanche la dignità di rispettare le proprie obbligazioni verso dei lavoratori”. Sennonché la notizia del contratto da 300 mila euro per Beppe Grillo ha riacceso gli animi dei creditori: prima di pagare il fondatore (un milionario…) non ci sarebbero gli altri?
Secondo alcune indiscrezioni il debito complessivo, risalente ai tempi della gestione di Vito Crimi, si aggira sui 2-300mila euro. “Pian piano stiamo saldando…”, è l’assicurazione che arriva da via di Campo Marzio, la sede del partito. Il punto però è capire quali sono le effettive pendenze perché ad esempio sabato scorso parlando con Adnkronos il notaio milanese Valerio Tacchini, per anni professionista di fiducia del Movimento, ha fatto capire che dopo aver prestato consulenze a gratis, quasi per militanza, ora intende battere cassa. Casaleggio padre e figlio non ci sono più, Grillo pensa per sé, e allora a questo punto “il lavoro va pagato”. Un altro pronto a fare il grande passo – cioè chiedere di essere saldato – potrebbe essere l’avvocato Andrea Ciannavei, perlomeno da quel che si racconta nel dietro le quinte. Il suo studio romano è stato per anni la sede formale dei 5 Stelle, anch’egli è un legale molto vicino al comico genovese, ma ora il nuovo corso contiano si sta affidando ad altre consulenze. E quindi le cose ovviamente cambiano.

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