Frecciate dal palco e incontri negati: così a Milano naufraga il centrodestra

Oltre alla critica di ambiguità, non certo nuova, per la scelta di sostenere il governo di larghe intese e persino quella di subalternità culturale nei riguardi della sinistra («io non ho complessi, a differenza di altri», ha detto dal palco), è arrivato il messaggio: Fratelli d’Italia può andare da sola alle elezioni. Un modo per alzare la posta, specie nelle difficili trattative sulle amministrative, ma anche l’avvio di una vocazione maggioritaria che ricorda più il Pdl che il centrodestra degli ultimi tempi. Parole che Salvini giudica un grave sbaglio: «La Lega lavora per un centrodestra unito. C’è qualcun altro che invece dice “potremmo anche andare da soli”. Secondo me è un errore. Da soli non si vince». Il discorso non è così astratto, un banco di prova c’è già: le elezioni amministrative. Il nodo più complicato resta quello siciliano, Lega e una parte di Forza Italia non vuole appoggiare la candidatura dell’attuale presidente regionale Nello Musumeci, violando così il meccanismo della riconferma, «un governatore capace non si manda a casa per fare un dispetto a qualcuno», ha detto Meloni a Milano. Salvini la vede in modo diverso: «I tre quarti della coalizione dicono no, evidentemente c’è un problema».

LA STAMPA

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