Il costo della guerra: mutui e spesa, tutti i numeri della stangata

Alimenti
L’inflazione attesa per i prodotti dell’industria alimentare comprati dalle Centrali d’Acquisto della Gdo si proietta verso il +12,7% nel bimestre aprile-maggio. Secondo Unioncamere, le accelerazioni maggiori sono attese da carne di pollo (+33,3%), olio di semi vari (+31,6%) e pasta di semola (+26,8%), ma in generale coinvolgono l’intera filiera. Un argomento che sarà affrontato oggi alla presentazione dello studio “L’Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all’ingrosso”, realizzato da Italmercati e The European House – Ambrosetti dal quale emerge come i mercati agroalimentari all’ingrosso potrebbero avere un ruolo chiave nell’affrontare «le grandi sfide della filiera agroalimentare italiana dei prossimi anni». Un messaggio sul quale insiste anche Pallottini: «I prodotti all’ingrosso costano meno perché la concorrenza è forte. Spesso la Gdo è più conveniente per le offerte, ma è tutta logistica. I mercati, invece, sono vicini ai produttori con un rapporto qualità prezzo imbattibile. E ora abbiamo bisogno delle istituzioni». Anche perché il settore necessita di un consolidamento dimensionale. Il numero dei mercati è 6 volte quello di Spagna e Francia, a fronte di un giro d’affari cumulato, 9 miliardi di euro l’anno, pari al 40% in meno della Spagna e del 30% in meno della Francia. Un’arma in meno contro la crisi.

LA STAMPA

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