Consenso bulgaro: Putin vola nei sondaggi
Gli under 35 invece hanno scelto come movente «l’indignazione per l’operazione militare in Ucraina». Facciamoci caso: soltanto il 7% di chi ha 18-24 anni ammettono di provare «indignazione», ma ben il 42% la riconosce come ragione di protesta altrui. Nella fascia dei 24-34 anni il rapporto è di 10% a 36%, ma anche gli over 35 danno al movente dell’indignazione il secondo posto. In altre parole, tutte le fasce d’età credono che gli altri provino indignazione 2-4 volte più spesso di quanto la provino loro stessi, perfino tra i sostenitori di Putin. La nostra conclusione è la seguente: la consapevolezza che quello che sta accadendo dovrebbe indignare è molto diffusa, rispetto alla quantità di russi che si possono permettere di provare e manifestare questo sentimento.
Qui sembrano manifestarsi due tratti abbastanza caratteristici della società russa contemporanea. Uno potrebbe venire riassunto dalla famosa formula «tutti capiscono tutto». Quando si scende in piazza con un foglio bianco in mano, i poliziotti capiscono cosa vorrebbe dichiarare chi protesta, e lo arrestano. Il secondo tratto si può riassumere come «non è affar mio», e nasconde il desiderio di delegare i propri diritti civici a qualcun altro: la politica ai politici, l’amministrazione agli amministratori, e la protesta ai dissidenti. La coscienza di massa mostra in superficie tendenze diverse da quelle profonde, ed è quello che abbiamo cercato di mostrare.
Traduzione di Anna Zafesova
LA STAMPA
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