Guerra Russia-Ucraina, Draghi: “Kiev ha bisogno di un piano Marshall”. Missili vicino a Zaporizhzhia. Azvostal in fiamme: trattative per scambio prigionieri
AGGIORNAMENTI DALL’UCRAINA DI FRANCESCA MANNOCCHI, NICCOLÒ ZANCAN. DIRETTA A CURA DI MARCO ACCOSSATO, PASQUALE QUARANTA
Settantottesimo giorno di guerra in Ucraina. Kiev propone a Mosca di
scambiare i combattenti gravemente feriti nell’acciaieria Azovstal di
Mariupol con i prigionieri di guerra russi. Secondo la vicepremier
ucraina Iryna Vereshchuk «non c’è ancora nessun accordo». Proseguono le
trattative.
Intanto, le autorità nominate dagli occupanti russi a
Kherson annunciano di voler offrire a tutti passaporti russi.
«Emetteremo passaporti già quest’anno», annuncia il numero
due dell’amministrazione russa a Kherson, Kirill Stremousov, secondo
quanto riferisce la Cnn.
Svezia e Finlandia, le due nazioni
scandinave prossime a chiedere l’adesione alla Nato, firmano patti di
difesa con la Gran Bretagna: in base alle intese firmate dal primo
ministro Boris Johnson, Londra «non esiterebbe a intervenire» inviando
truppe nei due paesi in caso di aggressione russa.
«La guerra è una
sfida per la democrazia» avverte il premier Mario Draghi dopo l’incontro
con la speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi: «Non è in gioco solo
l’integrità territoriale di Kiev e la sua sovranità. L’Ucraina ha
bisogno di un piano Marshall». Sulle riforniture di gas, ancora il
premier italiano: «L’Europa eserciti potere da grande compratore». Il
pagamento in rubli resta una «zona grigia». Preoccupa l’inflazione.
Zelensky
chiama il cancelliere tedesco Olaf Scholz su armi e sanzioni. Per il
ministro degli Esteri Sergej Lavrov «la Russia non vuole la guerra in
Europa, sono i paesi occidentali a dichiarare che Mosca va sconfitta».
07.24 – Usa, Austin riceve Wallace al Pentagono
Il
segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, ha ricevuto al
Pentagono l’omologo britannico, Ben Wallace. Lo riferiscono i due
ministri su Twitter, dove hanno pubblicato alcune immagini
dell’incontro. «Abbiamo discusso i prossimi passi per aiutare l’Ucraina a
difendersi dall’aggressione militare russa, cosi’ come l’Aukus e la
Nato», scrive Wallace, il cui tweet include inoltre le bandiere dei due
Paesi corredate dal testo «I migliori alleati!». «Il ministro e io
abbiamo discusso modi di approfondire la nostra partnership e lo ho
ringraziato per la leadership del Regno Unito per quanto riguarda
l’aiuto all’Ucraina», ha scritto Austin. 07.15 – Kiev fa saltare i ponti nel Lugansk per frenare i russi
L’esercito
ucraino ha fatto saltare con esplosivi due ponti sul fiume Siversky
Donets per frenare l’avanzata delle forze russe nel Lugansk. Lo
riferisce il ministero della Difesa, che ha pubblicato alcune immagini
satellitari che mostrano la distruzione dei ponti, nei pressi del
villaggio di Bilohorivka.
06.52 – “Armi a Kiev per evitare che Russia invada Georgia e Moldavia”
«Supportare l’Ucraina con armi pesanti e uomini serve a isolare la governance russa dai contesti internazionali e sostenere quegli Stati che rischiano di essere il prossimo obiettivo di Mosca». Lo dichiara il generale Claudio Graziano, capo del Comitato militare della Ue. «Siamo di fronte a una ingiustificata invasione da parte di uno Stato, la Russia di Putin, ai danni di uno Stato libero, sovrano e democratico che ha il diritto, e il dovere, di difendersi. Per evitare che questa assertività russa si estenda ulteriormente è importante essere al fianco dell’Ucraina e impedire che il conflitto si allarghi», spiega Graziano, riferendosi a Georgia e Moldavia.
06.15 – Kiev resiste al sud, intercettato missile su Odessa
Le
forze armate ucraine hanno eliminato ieri 23 soldati russi, due carri
armati e un deposito di munizioni in direzione sud. Lo fa sapere il
comando operativo Sud con un post su Facebook ripreso da Ukrinform.
«Nelle regioni di Mykolayiv e Kherson, il nemico continua a condurre
operazioni militari sulla frontiera catturata. Le nostre unità non
consentono agli invasori di attaccare o avanzare. Invece, l’uso efficace
di armi missilistiche e di artiglieria ha eliminato 23 soldati russi,
distrutto due carri armati nemici, due veicoli da combattimento della
fanteria e un deposito di munizioni nella regione di Kherson». «Il
nemico ha lanciato nuovamente un attacco missilistico sulla regione di
Odessa – aggiunge la nota -, ma la risposta rapida e mirata delle unità
di difesa aerea ucraine ha neutralizzato il missile. La flotta russa –
ricorda Ukrinform – dispone di almeno una cinquantina di di missili
sempre pronti ad essere lanciati dalle navi».
05.20 – Von der Leyen: la Russia minaccia l’ordine mondiale
La
Russia è la «minaccia più diretta» all’ordine internazionale a causa
della sua invasione dell’Ucraina. Lo ha dichiarato a Tokyo la presidente
della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Questo mi porta alla
Russia. Oggi è la minaccia più diretta all’ordine mondiale con la
barbara guerra contro l’Ucraina e il preoccupante patto con la Cina», ha
detto dopo aver incontrato il primo ministro giapponese Fumio Kishida e
il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
03.50 – Biscotti pro-Ucraina al tavolo dell’Atlantic Council
Di
forma rotonda, rigorosamente bicolori (giallo e turchese) e dolcissimi:
sono dei biscotti un po’ particolari e rappresentano l’omaggio
all’Ucraina del prestigioso think thank americano Atlantic Council che
ha premiato per quest’anno il premier Mario Draghi e l’ad di Eni Claudio
Descalzi. Il parterre ha applaudito piu’ volte in segno di sostegno al
popolo di Kiev, in particolare quando ha preso la parola per
videomessaggio il presidente ucraino, Vladimir Zelensky, e anche quando
il premier italiano ha fatto riferimento al conflitto ucraino.
03.28 – Dagli Usa all’Ucraina non solo armi
Gli
Stati Uniti stanno fornendo all’Ucraina armi e artiglieria. Ma anche
molte informazioni di intelligence che rischiano di far irritare o
provare Mosca. Proprio per evitare un’escalation della tensione fra le
due potenze nucleari, riporta il Washington Post, l’intelligence fornita
deve rispettare due divieti. Il primo è non fornire informazioni
dettagliate che aiuterebbero Kiev a uccidere figure russe di leadership,
quali ad esempio il capo di stato maggiore Valery Gerasimov o il
ministro della Difesa Sergei Shoigu. Il secondo è il divieto di fornire
informazioni di intelligence che potrebbero aiutare l’Ucraina ad
attaccare target russi fuori dai suoi confini.
02.53 – Il Giappone annuncia nuove sanzioni alla Russia
Nuove
sanzioni finanziarie alla Russia decise dal Giappone, per allinearsi
alle misure imposte dai Paesi del G7. Tokyo ha comunicato il
congelamento di ulteriori asset della Sberbank e della sua consociata
Alfa Bank, oltre al bando per i cittadini e le compagnie giapponesi di
eseguire investimenti in Russia che garantiscano una partecipazione di
oltre il 10% del capitale azionario, così come saranno vietati prestiti
superiori alla durata di un anno. Secondo i dati del ministero delle
Finanze nipponico, nel 2021 il Giappone ha investito 61,2 miliardi di
yen, l’equivalente di 446 milioni di euro in Russia. Sebbene il divieto
abbia lo scopo di colpire i nuovi investimenti nella Federazione Russa,
l’impatto sulle aziende giapponesi sarà significativo, ammette il
ministero.
02.40 – Missili russi colpiscono vicino a Zaporizhzhia: un morto
L’esercito
russo ha lanciato 18 missili contro Komyshuvakha, nella regione di
Zaporizhzhia, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Il governatore
dell’oblast di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, ha scritto su Telegram
che i missili sono stati lanciati contro aree residenziali della città.
Yuri Karapetyan, sindaco di Komyshuvakha, ha invece fatto sapere che una
persona è stata uccisa, tre sono rimaste ferite e circa 60 case sono
state danneggiate.
02.25 – Draghi: è l’ora dell’Europa, dobbiamo coglierla
«Possiamo
essere artefici destino o schiavi decisioni altrui». Lo ha detto il
premier italiano Mario Draghi ricevendo il premio dell’Atlantic Council a
Washington. «Questa è l’ora dell’Europa e dobbiamo coglierla. Le scelte
che la Ue ha di fronte – ha spiegato – sono brutalmente semplici.
Possiamo essere artefici del nostro destino o schiavi delle decisioni
altrui. Quello che mi rende ottimista è che non siamo soli. In un
momento di profondo cambiamento, alcune cose restano uguali: la stretta
relazione tra la Ue e gli Usa, il legame senza tempo che rafforza
entrambi».
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