Ucraina, per gli italiani la guerra durerà ancora ma senza allargarsi
Le “paure” circa la possibile estensione della guerra in Europa e nel mondo coinvolgono, in particolare, i più giovani. Ma non mostrano un’impronta politica particolare. Le preoccupazioni geo-politiche, infatti, appaiono circoscritte. Solo fra gli elettori del M5S il timore che il conflitto possa scavalcare le frontiere dell’area e perfino nazionali, diventando “mondiale”, appare (non di molto) superiore alla media. Si tratta, peraltro, della stessa base politica che ipotizza — e teme — una guerra di più lunga durata.
Tuttavia, come si è detto, è difficile associare un profilo sociale e politico preciso allo sguardo degli italiani sulla guerra in Ucraina. Per ragioni diverse. Si tratta di un evento drammatico e — al tempo stesso — mediatico. Gli stessi protagonisti — involontari — di queste vicende contribuiscono alla rappresentazione. Gli ucraini, in particolare, costretti a subire attacchi sanguinosi e sanguinari, che devastano le loro città e la loro popolazione, utilizzano le immagini violente e drammatiche di massacri e devastazioni per delineare un clima d’opinione sfavorevole nei confronti del nemico — invasore. La Russia. E, al contrario, a generare solidarietà con il proprio Paese. La propria azione.
Anche per queste ragioni c’è da pensare che questo conflitto continuerà ancora a lungo. Perché si combatte e si svolge su diversi terreni. Quello reale, ovviamente. Il più drammatico, per i protagonisti. La popolazione, ma anche gli eserciti. E quello “mediale”. “Rappresentato” dalla narrazione dei media. In diretta. Un giorno dopo l’altro. Minuto per minuto. In modo diretto e in-diretto. Bellico, politico e geo-politico. Uno spettacolo davvero inquietante. Al quale partecipano attori diversi. Con ruoli diversi. Speriamo che finisca presto. Per gli ucraini, soprattutto. Ma non solo.
REP.IT
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