Salvini il pacifista agita la maggioranza: no all’allargamento della Nato. Poi attacca sulla pace fiscale

Del resto, per Salvini «la Lega è un elemento di stabilità» per il governo di fronte alla crisi ucraina. E al premier manda un messaggio preciso: «Mi aspetto coraggio, serve subito una massiccia e generalizzata pace fiscale, che è doverosa», dice, immaginando una rottamazione delle cartelle esattoriali, con cui «lo Stato recupera una parte che non incassa da 20 anni e 15 milioni di italiani tornano a respirare». Perché in autunno e in inverno, «ci aspettano mesi difficili, anche se la guerra finisse domani» e la priorità deve essere «il lavoro, non lo ius scholae o il ddl Zan, come dice Letta».

Ai suoi alleati, dopo le incomprensioni e i litigi degli ultimi tempi, manda un altro messaggio: «Il centrodestra deve tornare una comunità, che punta a governare per il bene del Paese, perché solo uniti si vince». Poi quella che a tutti sembra una frecciata a Giorgia Meloni: «Io non mi accontento di tutelare il mio partito a costo di perdere – spiega – Per queste amministrative ho chiesto ad alcuni candidati sindaci di fare un passo indietro per il bene della coalizione. Spero che lo stesso spirito di unità animi l’intero centrodestra».

LA STAMPA

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