Mariupol, gli irriducibili della Azovstal e il lungo assedio: ora il dilemma della resa
Verso la resa?
Ora pare che abbiano accettato di fare uscire i feriti. Che verranno portati negli ospedali controllati dal nemico. I russi insistono sul fatto che sarebbe imminente la loro resa. Ma a questo dobbiamo credere poco, la propaganda trionfa proprio dove le passioni della lotta sono più accese. L’avevamo già visto con le continue voci contraddittorie che hanno caratterizzato l’evacuazione dei civili dall’area urbana di Mariupol. In cuor loro sperano ancora che le vittorie ucraine a Kharkiv preludano a quelle del Donbass e infine alla possibilità di essere salvati dal loro esercito.
In caso contrario tanti, non tutti ma tanti, dicono di essere disposti a morire. L’Ucraina in lotta è oggi un Paese che ha bisogno di eroi, modelli sia per la sua gente che per l’Europa intera. Continueranno davvero a combattere sino alla fine? Non lo sappiamo, anche a Putin darebbe parecchio fastidio la nuova mitologia dei «martiri della Azovstal». Ogni predizione a questo punto rischia di essere smentita.
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