Svezia e Finlandia nella Nato, Putin ammorbidisce i toni: «Non c’è una minaccia per la Russia»
di Fabrizio Dragosei
Per il presidente russo sarebbe inaccettabile lo spostamento di strutture militari nel Nord Europa, ma non l’adesione in sé: gli Usa «aggravano» la situazione, diversa la situazione di Kiev
Ancora una volta Vladimir Putin ha spiazzato i suoi principali collaboratori che ora dovranno correre per allinearsi e non sostenere cose sbagliate sull’ingresso della Finlandia e della Svezia nella Nato. «Non c’è alcuna minaccia immediata alla Russia da un’espansione che includa questi due Paesi», ha detto ieri il leader russo. Ma come, nessun problema? E allora tutto quello che Mosca ha sempre detto contro l’eventualità che l’Ucraina entrasse nell’Alleanza Atlantica?
Il presidente russo parlava ad alcuni colleghi dei Paesi ex sovietici. Putin ha fatto una importante distinzione tra ingresso nella Nato e avvicinamento delle infrastrutture militari occidentali ai confini con la Russia. «Per quanto riguarda l’espansione, inclusi i nuovi membri Finlandia e Svezia, la Russia non ha questioni con questi Stati, nessuno». Il problema, ha spiegato il capo del Cremlino ai suoi interlocutori che lo ascoltavano in religioso silenzio, è l’uso «aggressivo» dell’allargamento da parte degli Stati Uniti che stanno «aggravando» una situazione già molto tesa.
Per essere chiari, per Mosca sarebbe inaccettabile uno spostamento ad Est delle strutture militari dell’Alleanza che, fino ad oggi, sono sempre rimaste sul territorio degli storici membri. Quelli, per capirci, entrati prima del crollo del muro di Berlino nel 1989 e dello scioglimento dell’Urss nel 1991. «L’allargamento è certo un problema che viene creato a mio avviso in modo del tutto artificiale in quanto lo si fa negli interessi di politica estera degli Usa», ha detto Putin. «In sostanza, la Nato viene usata come strumento di politica estera di un solo Paese».
L’ingresso di Finlandia e Svezia in sé non viene osteggiato. «Ma l’allargamento dell’infrastruttura militare a questi territori indubbiamente susciterebbe una nostra reazione di risposta. Partendo dai pericoli che sarebbero creati per noi, decideremo quale tipo di reazione». Tanto Helsinki che Stoccolma hanno già detto che se l’adesione andrà avanti, non si stabiliranno sul loro territorio basi straniere e non arriveranno armi nucleari. Quindi da questo punto di vista non sarebbero previsti conflitti.
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