Le forze di Kiev liberano il confine, sempre più disertori tra i russi
di Daniele Raineri
Ruska Lozova (a nord di Kharkiv) – “Ce l’abbiamo fatta presidente, ci siamo arrivati”. Il caposquadra dei soldati ucraini guarda in camera e si rivolge in via diretta al presidente Zelensky, perché sa che il valore simbolico del momento è fortissimo. “Abbiamo raggiunto il confine russo. Qui con noi c’è una guardia di frontiera, da adesso passiamo il controllo di questa posizione a lui”. Domenica un gruppo di militari ucraini della Difesa territoriale – 127ma brigata, non un’unità speciale, ma la manovalanza di questo conflitto – ha raggiunto il confine a nord di Kharkiv, nella zona di Ternova e con un telefonino ha girato un video per annunciare: abbiamo cacciato i russi da dove sono venuti. Il presidente Zelensky, che riconosce al volo un buon colpo d’immagine, ha subito risposto ai soldati con molti ringraziamenti.
Il tono degli ucraini ricorda il celebre bollettino della vittoria scritto dall’esercito italiano alla fine della Prima guerra mondiale: “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza”, basta sostituire la Russia di Vladimir Putin al posto dell’Impero austro-ungarico e le pianure verdi a Nord di Kharkiv al posto delle valli. Fatte le debite proporzioni, il risultato è significativo per l’Ucraina. Ottanta giorni fa le due irruzioni dal confine Nord da parte dei soldati russi erano state le più forti, sopra Kiev e sopra Kharkiv. Ora entrambe possono essere dichiarate fallite e le due città non sono mai state conquistate.
Pages: 1 2