Vaiolo delle scimmie: è il momento di preoccuparsi o no?

Due opzioni
Le opzioni sono due: il virus è cambiato o lo stesso vecchio virus si è trovato nel posto giusto al momento giusto per prosperare. Il vaiolo delle scimmie è un virus a DNA, quindi non muta rapidamente come il Covid o l’influenza. Le prime analisi genetiche suggeriscono che i casi attuali sono strettamente correlati alle forme del virus osservate nel 2018 e nel 2019. È troppo presto per esserne certi, ma per ora non ci sono prove che si tratti di una nuova variante mutante in gioco. I sintomi, sottolinea la Bbc, includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, ingrossamento dei linfonodi, brividi e spossatezza. Ma un virus non deve necessariamente cambiare per sfruttare un’opportunità, come abbiamo imparato da grandi epidemie inaspettate di Ebola e Zika nell’ultimo decennio. «Abbiamo sempre pensato che l’Ebola fosse facile da contenere, finché non è stato così», precisa il professor Adam Kucharski, della London School of Hygiene and Tropical Medicine. Non è chiaro perché gli uomini gay e bisessuali siano colpiti in modo sproporzionato. Sono i comportamenti sessuali a facilitarne la diffusione? È solo una coincidenza? La comunità è più consapevole della salute sessuale e si fa controllare? Anche il vaiolo delle scimmie potrebbe diffondersi più facilmente. Le vaccinazioni di massa contro il vaiolo del passato avrebbero dato alle vecchie generazioni una certa protezione contro il vaiolo delle scimmie, strettamente correlato.

Trasmissione
«Probabilmente si sta trasmettendo in modo più efficace rispetto all’epoca del vaiolo, ma non vediamo nulla che faccia pensare che possa dilagare», puntualizza il dottor Adler, che si aspetta comunque che questa epidemia si esaurisca da sola. L’eruzione cutanea cambia e attraversa diversi stadi e può assomigliare alla varicella o alla sifilide, prima di formare una crosta che poi cade. Capire come è iniziata questa epidemia aiuterà a prevedere cosa accadrà in seguito. Sappiamo che stiamo vedendo solo la punta dell’iceberg, poiché i casi rilevati non rientrano in un quadro ordinato di questa persona che l’ha trasmessa a quell’altra, ecc. Al contrario, molti dei casi sembrano non essere collegati tra loro, quindi ci sono anelli mancanti in una catena che sembra diffondersi in tutta Europa e oltre. Un recente evento di diffusione massiccia, in cui un gran numero di persone si sono riunite e hanno contratto il vaiolo delle scimmie nello stesso luogo, ad esempio un festival, per poi portarlo a casa in diversi Paesi, potrebbe spiegare la situazione attuale.

LA STAMPA

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