Milan, le pagelle della stagione 2021/22: Pioli stratega (10), Tonali il simbolo, Maignan la sorpresa (9)

di Carlos Passerini

Tutti i voti alla squadra campione d’Italia. Il migliore? Senza dubbio il tecnico Stefano Pioli. Poi due campioni in erba, Leao e Tonali. Senza dimenticare la sorpresa Maignan che non ha fatto rimpiangere Donnarumma

Vittoria del gruppo

Il Milan batte 3-0 il Sassuolo e torna a sorpresa a vincere lo scudetto 11 anni di distanza. Pioli ha computo un’autentica impresa, andando oltre gli infortuni, gli errori arbitrali, gli avversari più forti. Ma è stata soprattutto una vittoria del gruppo. Spiccano Tonali, Leao, Tomori e Maignan.

(Getty)
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Maignan: 9

Gigio chi? Parate e personalità hanno subito scacciato il fantasma di Donnarumma. Portiere istintivo ma modernissimo, con piedi da centrocampista: il suo lancio lungo si è rivelato una formidabile arma tattica. Da solo ha preso non meno 7-8 punti.

(LaPresse)
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Calabria: 7,5

Maturazione sbalorditiva: da scrupoloso terzino a esterno a tutta fascia. Meriterebbe più considerazione in Nazionale.

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Tomori: 8,5

Leader assoluto della difesa, alla prima stagione in Italia ha subito preso confidenza con ambiente, campionato, avversari. Sullo scatto breve è l’incubo di ogni punta

(Afp)
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Kjaer: 7,5

Fondamentale fino alla rottura del crociato a Genova, un’uscita di scena che poteva cambiare il senso della stagione del Milan. Così non è stato. Tornerà dopo l’estate.

(Getty Images)
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Kalulu: 7,5

Quando a gennaio non è arrivato Botman dal Lille per sostituire Kjaer, tutti erano convinti che in difesa si sarebbe creata una voragine. Tutti tranne uno: Maldini sapeva che Pierino era all’altezza.

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Romagnoli: 6,5

Stagione difficile per il capitano. Ha pagato gli infortuni, il contratto in scadenza, spesso la scarsa condizione.

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Hernandez: 8

Per quanto ormai lo conoscano tutti, in pochi riescono a stargli dietro. Ha segnato meno di una stagione fa, 4 gol fin qui contro gli 8 del 202/21, ma è migliorato moltissimo nella fase difensiva.

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Tonali: 9

Sandrino è il simbolo più autentico di questo Diavolo che ha saputo miscelare talento, freschezza corsa, sacrificio. Ha preso in mano la squadra, non solo il centrocampo, trasmettendo a tutti la sua voglia di vincere. La frase «Io credo allo scudetto» l’ha ripetuta anche nei momenti più bui della stagione. Il gol all’Atalanta all’andata, quello al 92’ alla Lazio all’Olimpico e la doppietta a Verona sono tutte scene cult della stagione.

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Bennacer: 8

Equilibratore eccezionale, finalmente quest’anno ha iniziato a calciare in porta: vedi il clamoroso gol vittoria a Cagliari.

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Kessie: 7,5

La telenovela del rinnovo, una promessa non mantenuta che San Siro non gli ha perdonato, lo ha scaricato mentalmente e agonisticamente. Buona fortuna.

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Saelemaekers: 7

Corsa e anima. Non è un fenomeno, ma in questo Milan ha fatto il suo.

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Messias: 7

Forse non sarà abbastanza per guadagnarsi il riscatto dal Crotone, che costa 6 milioni, non pochi, ma i suoi gol sono stati utili alla causa. Quello all’Atletico vale una carriera. La sua resta comunque una favola bella.

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Diaz: 6,5

Ci sono stati due Brahim: illuminante fino a ottobre, poi la luce s’è spenta. In mezzo, un Covid pesante. Ma merita fiducia

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Leao: 9

Non sempre «meravigliao», ma quanto è bastato per trascinare il Milan allo scudetto più imprevedibile della sua storia. In un anno, Rafa è finalmente sbocciato. Non che sia già al top, può crescere ancora, ma quest’anno è diventato tutto un altro giocatore. Anche davanti alla porta, finalmente.

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