Lavrov allontana la Russia dall’Occidente: “Guarderemo alla Cina”

Federico Giuliani

La Russia si smarcherà dal blocco occidentale per dare vita a relazioni sempre più forti con la Cina. “Se l’Occidente vuole offrirci qualcosa in termini di ripresa delle relazioni, dovremo considerare seriamente se ne abbiamo bisogno o meno”, ha dichiarato Sergej Lavrov nell’ambito del progetto del Gymnasium. E. M. Primakova “100 domande al leader”.

Il ministro degli Esteri russo ha fatto capire quali saranno i prossimi passi di Mosca, lanciando diversi messaggi all’indirizzo di Europa e Stati Uniti. Lavrov ha citato Cina ed Eurasia: sarà questo il futuro diplomatico e commerciale della Federazione Russa, a meno che l’Occidente, definito “russofobo” e “dittatore”, non dovesse un giorno proporre di riaprire le relazioni. Ma anche in tal caso, ha spiegato l’alto funzionario del Cremlino, il governo russo ci penserebbe “due volte”.

Una svolta, semmai, potrà avvenire soltanto se i Paesi occidentali “cambieranno mentalità” e “quando avranno finito con la loro frenesia”. Quando questo avverrà “vedranno che la Russia è ancora qui e si rafforza anno dopo anno anno”, ha puntualizzato il ministro, citato dall’agenzia russa Tass.

I legami con la Cina

Lavrov si è concentrato in particolar modo sulla Cina. La cooperazione economica tra Mosca e Pechino prenderà slancio nel prossimo futuro poichè l’Occidente “sta assumendo la posizione di un dittatore”. L’assunto base è che, per colpa del blocco occidentale, la Russia si tufferà tra le braccia della Cina e di altri Paesi non meglio specificati ma che è facile provare a ipotizzare: nazioni del sud-est asiatico, dell’Africa, dell’America Latina e forse anche l’India, con Nuova Delhi che potrebbe mantenere aperte le porte commerciali con i russi.

“Ora che l’Occidente sta assumendo la posizione di un dittatore, i nostri legami economici con la Cina cresceranno ancora più velocemente”, ha in ogni caso tuonato Lavrov. “Questo, oltre a entrate dirette nel bilancio dello Stato, ci dà l’opportunità di attuare piani per lo sviluppo dell’Estremo Oriente e Siberia orientale“, ha sottolineato il ministro dando forma, di fatto, il peggiore incubo degli Stati Uniti. Ossia: ritrovarsi di fronte un blocco unico composto da Russia e Cina.

“Il maggior numero di progetti con la Cina si sviluppa e viene applicato lì. Questa è per noi un’opportunità per realizzare il nostro potenziale nel campo delle alte tecnologie, inclusa l’energia nucleare, ma anche in una serie di altri settori”, ha affermato lo stesso Lavrov.

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