Balneari e catasto, arriva l’accordo che sblocca le riforme

di Valentina Conte

ROMA – Trovata l’intesa politica sui balneari e anche sul catasto, aggiornato ma senza aumentare le tasse. Le due deleghe – concorrenza e fisco – ripartono, anche se il percorso parlamentare non è completato, ma almeno per il fisco c’è l’impegno delle forze di maggioranza ad un iter rapido. Le riforme andranno poi attuate con i decreti delegati del governo: un percorso lungo e insidioso.

Il Cdm intanto approva un’altra legge delega per riordinare gli incentivi alle imprese, oggi quasi 1.500. “Siamo vicini a un accordo sul fisco, la legge sulla concorrenza si è sbloccata, gli obiettivi del Pnrr saranno raggiunti prima del 30 giugno, molti già il 20 giugno: sono molto più tranquillo e soddisfatto”, anticipava in conferenza stampa il premier Mario Draghi. “La situazione è più serena dei giorni scorsi, il programma del governo va avanti e va avanti bene”.

L’accordo sui balneari riesce dunque a svelenire il clima politico. Anche se, ora che il testo sulla concorrenza passa alla Camera, altre frizioni potrebbero aprirsi su taxi e Ncc, la Lega lo minaccia da giorni, chiedendo lo stralcio della norma. “La discussione è stata lunga e difficile, ma ringrazio tutti i partiti per l’accordo raggiunto”, dice Draghi. “L’indennizzo dato a chi perde la concessione da chi subentra sarà definito dal governo nei decreti delegati, come sempre accade nelle leggi delega”. Insorge subito Giorgia Meloni, leader di FdI: “Accordo ridicolo e vergognoso. Rimandare gli indennizzi al governo vuol dire lasciare senza tutele e certezze i concessionari attuali che si vedranno in buona parte espropriate le loro aziende a favore di multinazionali straniere”.

L’accordo sui balneari, mediato dal viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin (Fi), viene in realtà incontro a molte richieste del settore. Spariscono dal testo i riferimenti al “valore residuo” e alla “perizia” sulle spiagge date in concessione e si introduce la possibilità di derogare al Codice della navigazione nella futura definizione dell’indennizzo. Anche all’articolo 49 che dispone, alla scadenza della concessione, il passaggio di diritto allo Stato – e senza alcun compenso al concessionario uscente – delle “opere inamovibili” costruite in zona demaniale. Questi correttivi dovrebbero far salire l’importo del futuro indennizzo. I bandi di gara si faranno nel 2024 o nel 2025 se ci fossero “impedimenti oggettivi”, come i ricorsi. Anche qui i balneari hanno di fatto guadagnato un anno.

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