Putin cerca nuove reclute e apre le caserme ai 40-50enni
Nel momento in cui l’offensiva nel Donbass, dopo settimane di bombardamenti, raggiunge l’apice, Putin ha bisogno di fanteria da mandare all’attacco dietro i letali carri armati Terminator. Evidentemente i rinforzi forniti dalle squadre della morte cecene, dai mercenari del Gruppo Wagner e dai presunti volontari siriani non bastano. Perciò servono i russi. Anche quelli fino a 50 anni. La giustificazione del provvedimento, offerta dal ministro della Difesa Sergej Shoigu, fa sorridere: “Per l’uso di armi di precisione occorrono specialisti altamente professionali. L’esperienza dimostra che si diventa tali a un’età fra i 40 e i 45 anni”. Come se un commando di 30 anni non sapesse sparare o lanciare un razzo, mentre un ipotetico Ivan 45enne, disposto a lasciare il divano di casa per andare alla guerra, fosse più affidabile. Fino a ieri, l’età per servire nelle forze armate era tra i 18 e i 40 anni per i cittadini russi, tra i 18 e i 30 per gli stranieri. “Abbiamo bisogno di rafforzare l’esercito”, commenta Vyacheslav Volodin, presidente della Duma, la camera bassa del parlamento di Mosca, per poi aggiungere, con toni enfatici da propaganda dell’era sovietica: “Il nostro comandante supremo”, ovvero Putin, “sta facendo tutto il possibile per permettere all’esercito di vincere e incrementarne l’efficacia”. Molti giovani delle grandi città della Russia occidentale rinviano o evitano il servizio militare grazie agli studi universitari o a bustarelle. La maggior parte dei soldati mandati in Ucraina sono giovani coscritti provenienti dalla Siberia. Adesso potrebbero trovarsi al fianco di uomini dell’età dei loro padri, se qualcuno è disposto a rispondere alla chiamata alle armi per i cinquantenni.
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