Perché lo zar ora si sente più forte
Dal terreno, le notizie che vengono dall’Ucraina sono tutte positive per la Russia, che in questo momento appare in ripresa militare.
Mosca rivendica il controllo totale sul Mar d’Azov, ed è in azione sul Mar Nero; la città di Kharkiv è sotto bombardamento continuo, come racconta il suo sindaco; il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha annunciato un nuovo comando militare da inviare nel sud del Paese, al confine con l’Ucraina. Ma la notizia migliore per Mosca oggi è l’evidente nervosismo di Zelensky, che ormai usa toni pesanti anche contro La Nato e i paesi Occidentali per la loro «ipocrisia e doppi standard»: «Cercano profitto e sono in grado di pensare solo a reddito, interessi ed estratti conto. Ci sono alcuni che nutrono l’irragionevole speranza di poter placare la Russia». Il generale Ucraino Oleksiy Gromov ha però ammesso, senza tanti giri di parole : la Russia «è in vantaggio» nei combattimenti nel Lugansk.
Qualcosa in effetti è cambiato nell’atteggiamento occidentale. Due giorni fa l’agenzia tedesca Dpa ha svelato (confermato) che i paesi membri della Nato si sono accordati informalmente per non fornire tank e aerei all’Ucraina per evitare il rischio di uno scontro fra la Russia e l’Alleanza Atlantica. E ancora risuonano nelle orecchie delle élite di Davos le parole pronunciate lì dal Grande Diplomatico, vate di ogni conflitto, Heny Kissinger, che ha invitato Kiev «a rinunciare a qualche territorio per la pace, per evitare un’imbarazzante sconfitta di Mosca». Sperando che gli ucraini mostrino «un po’ di saggezza dopo tanto coraggio».
Zelensky ha trovato parole durissime per rispondergli, citando l’anno 1938 quando, alla Conferenza di Monaco, le potenze occidentali di allora concessero ai nazisti l’annessione della parte occidentale della Cecoslovacchia. In quell’anno la famiglia (ebrea) Kissinger scappava dalla Germania per rifugiarsi in America, e il bambino che aveva solo 15 anni, ha potuto crescere e diventare Segretario di Stato perché la sua famiglia capì in anticipo le conseguenze di quel cedimento.
LA STAMPA
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